Cormons, sulle luci del Parco dei poeti c’è uno scaricabarile

CORMONS. «Voglio avere tutti davanti a un tavolo che mi spieghino perchè il sito debba essere acceso o perchè invece, dovrebbe restare spento. Siamo stufi di questa storia senza mai una fine». Il sindaco Luciano Patat non ci sta più e per questa mattina ha convocato una riunione con tutti gli attori della vicenda dell'impianto illuminotecnico del Parco dei poeti, spento ormai da anni e sulla cui questione si sta arrivando alla stretta finale in questi giorni.
Incalzato da un'interrogazione in consiglio comunale del consigliere d'opposizione Massimo Falato, che aveva chiesto una relazione tecnica sui motivi dello spegnimento delle luci nell'area, nei giorni scorsi l'architetto Bruno Cucit dell'Ufficio tecnico municipale aveva preso carta e penna per scrivere come non vi siano motivi per cui l'impianto sia stato spento e rimanga tuttora inutilizzato, in quanto del tutto a norma. L'assessore ai Lavori pubblici Paolo Nardin aveva quindi spiegato come la questione «sia tutta interna all'Ufficio tecnico stesso, che deve firmare il via libera per l'accensione della struttura», cosa che però ancora non è stata fatta.
È' ipotizzabile a questo punto che non ci sarà alcuna firma nei prossimi giorni, almeno sino a quando tutti i soggetti legati al caso non si siederanno attorno a un tavolo per dare forza alla propria posizione e sbrogliare la matassa anche da un punto di vista legislativo. Nodo del contendere, infatti, secondo Ettore Ribaudo (il cittadino che per primo aveva segnalato il caso-illuminazione facendo scattare il blocco all'impianto), è la deroga fatta dalla giunta per permettere di scavalcare la legge regionale 15/2007 che imponeva lo spegnimento del sito luminoso. Secondo Ribaudo infatti ci sarebbero delle "lacune" nella decisione presa dall'amministrazione comunale, che di fatto non supererebbero il problema e non garantirebbero una riaccensione regolare dell'area. L'architetto Cucit, invece, come detto, sostiene come tutto sia "a norma". Per queste discrepanze di opinioni il sindaco Patat ha convocato per oggi una riunione con i componenti dell'ufficio tecnico, il segretario comunale e il Comandante della Polizia municipale per entrare nel dettaglio della questione. «Voglio capire perchè, se un tecnico dice che l'illuminazione del Parco dei poeti può essere riattivata, non si proceda in tal senso - sbotta Patat -; chi teorizza il contrario mi spieghi perchè si deve tenere spento. Non può essere che un Comune sia ostaggio delle opinioni di un cittadino: si pongano in campo tutte le posizioni tecniche e si faccia davvero una volta per tutte chiarezza. Se la relazione tecnica dice di riaccendere, perchè non lo si fa?».
La sensazione, a Palazzo Locatelli, è che la soluzione sia ancora piuttosto lontana. C'è chi ipotizza la realizzazione di punti luce ex novo per risolvere l'intricata vicenda. Resterebbe però anche in questo caso irrisolto il nodo principale: chi deve pagare per il disservizio di questi anni? E se l'impianto deve rimanere spento, chi deve rispondere della spesa già fatta di 361mila euro?
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