Corona, 90 anni fa la “Piccola Hollywood” perdeva la sua autonomia amministrativa

L’anniversario MarianoNovant’anni fa,esattamente il primo settembre 1928, il Comune di Corona veniva definitivamente soppresso e riunito al Comune di Mariano. Si chiudeva così un periodo di autonomia...

L’anniversario

Mariano

Novant’anni fa,esattamente il primo settembre 1928, il Comune di Corona veniva definitivamente soppresso e riunito al Comune di Mariano. Si chiudeva così un periodo di autonomia che aveva contraddistinto la vita del paese per circa trent’anni.

Dal 1905 al 1922, pur rimanendo frazione di Mariano, la comunità aveva potuto gestirsi da sola attraverso un Consiglio d’Amministrazione e dal 1922 al 1928 come municipalità vera e propria. Corona e la sua cittadinanza vissero quegli anni di autonomia amministrativa tra Impero Asburgico e Regno d’Italia con molta intensità e con quel senso di identità e di appartenenza al paese che ha sempre caratterizzato la popolazione anche dopo la perdita dell’indipendenza comunale.

Eligio Medeot, studioso della storia di Corona e delle sue tradizioni e che ha dedicato al paese diversi libri, racconta il passato e il presente di Corona alla luce anche di quegli avvenimenti. «Cento anni fa il paese era soggetto all’amministrazione del Comune di Mariano. Dopo reiterate proteste di ordine sempre amministrativo e la condivisione di leggi asburgiche, aveva ottenuto nel 1905 la facoltà di costituirsi in amministrazione autonoma. Questa reggenza fra tante difficoltà reggerà le sorti del paese fino al 1922, quando nuove disposizioni del regime fascista imposero il distacco anche politico fino al 1928. Questa autonomia fu gestita da alcune valenti personalità e grazie all’impegno profuso e all’apporto di alcuni deputati al parlamento di Vienna, a Corona, nel 1912-14 venne costruita una nuova scuola. Il primo conflitto mondiale mise a dura prova la popolazione per la lunga guerra e per lo stanziamento nel paese di vari reparti dell’esercito italiano, compreso un ospedale da campo. Terminato il periodo bellico fiorirono in paese alcune aziende artigianali nella lavorazione del legno e della sedia, e grazie al Consorzio falegnami, che dava lavoro a una trentina di dipendenti, Corona è stata collegata alla fornitura della corrente elettrica. Purtroppo la crisi mondiale degli anni 1925-30 ha fatto chiudere l’attività e costretto molte famiglie ad espatriare. È questo il momento in cui il paese ha cominciato a perdere abitanti, dai 565 di allora ai 290 di oggi. Nonostante questo incessante calo, la popolazione ha saputo reggere con fermezza».

Il periodo di reggenza si concluse nel 1928, quando Corona fu riunita a Mariano, nonostante la volontà dei coronesi fosse quella di aggregarsi al Comune di Gradisca o a quello di Cormons. «Negli anni 1930-1940 Corona- evidenzia Medeot - ha vissuto momenti entusiasmanti: nella sua villa aveva trovato rifugio con la moglie di origine ebraica, il pittore Gino de Finetti, le due osterie di allora erano costantemente frequentate soprattutto da personale dipendente del cantiere di Monfalcone. Quello che evidenziava il paese erano una decina di belle e prosperose ragazze che spasimanti di Gorizia, Monfalcone e Trieste avevano poi portato all’altare trovando migliore vita in città. È questo il periodo in cui è stato coniato il detto: “Corona.. la piccola Hollywood”, che non è ancora scomparso. Negli anni che seguirono nel paese vi fu un notevole fermento nell’abbandonare il lavoro dei campi e orientarsi verso prospettive di lavoro più redditizie».

Corona e la sua gente negli anni hanno rappresentato un grande e fondamentale valore aggiunto per la crescita del comune di Mariano e ancora oggi, come nel passato, si distinguono per la loro laboriosità e il decoro. —



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