Corone di fiori in mare per ricordare il dramma della Viribus Unitis

POLACelebrazione particolare, trattandosi del centenario, per la ricorrenza dell’affondamento della corazzata Viribus Unitis della imperial regia Marina austroungarica: un anniversario ricordato di...

POLA

Celebrazione particolare, trattandosi del centenario, per la ricorrenza dell’affondamento della corazzata Viribus Unitis della imperial regia Marina austroungarica: un anniversario ricordato di pari passo con quello della fine della Grande Guerra. Ieri mattina delegazioni del municipio di Pola, del ministero della Difesa e delle associazioni storiche Vanga e Viribus Unitis hanno deposto al Cimitero della Marina corone di fiori a ricordo di militari e civili morti nella Prima guerra mondiale. Poi si sono recate sul luogo dell'affondamento della corazzata, tra Santa Caterina e Vergarolla, dove hanno lanciato corone di fiori in mare.

Le celebrazioni proseguono oggi alla Casa delle Forze armate croate, dove in mattinata si svolge il convegno internazionale “Pola 1918” e alle 18 sarà inaugurata la mostra sulla Imperiale e regia marina.

Nell'affondamento della corazzata orgoglio della Kuk Kriegsmarine perirono circa 300 marinai. Nel tardo pomeriggio del 31 ottobre 1918, le navi dell’Impero morente vennero formalmente cedute ai quattro delegati di Pola del Consiglio nazionale degli Sloveni, dei Croati e dei Serbi: la bandiera imperiale fu sostituita dal tricolore rosso-bianco-blu. Il capitano di vascello Janko Vuković de Podkapelski prese il comando dell’unità. La Viribus Unitis divenne la nave ammiraglia della nuova marina della entità degli Slavi del sud. La base austriaca di Pola era uno dei principali obiettivi della Marina italiana che aveva più volte invano tentato di affondare qualche unità nemica là dove le unità erano ritenute dagli austriaci più al sicuro. L'unico modo per penetrare nel porto di Pola era usare piccole unità d'assalto: l'ingegnere del Genio navale Raffaele Rossetti progettò un apparecchio pilotato dotato di due ordigni da fissare alla chiglia della nave con un elettromagnete. Rossetti volle essere impiegato nell'azione di Pola, affiancato dal tenente medico Raffaele Paolucci. L'impresa fu compiuta il primo novembre all'alba, proprio il giorno della cessione dell’unità, di cui l’Italia non era ancora al corrente.

Riproduzione riservata © Il Piccolo