Corso Verdi rifatto, apertura imminente

In molti se lo chiedono: perché non riapre il tratto di Corso Verdi appena risistemato? Perché continuano ad esserci transenne e cartelli che inibiscono il passaggio delle auto? Cosa ci sarà ancora da fare visto che la nuova pavimentazione è bell’e completata così come gli ampi marciapiedi?
Abbiamo girato queste domande al sindaco Ettore Romoli nella sua doppia veste di assessore comunale ai Lavori pubblici. «Ormai siamo ai dettagli. Mancano alcune piccole finiture, per il resto ci siamo», dichiara il primo cittadino. Che si prende l’impegno: «Entro la prossima settimana lo riapriamo, sia quel che sia. Solleciterò gli uffici perché, effettivamente, quelle transenne di traverso non hanno più giustificazione». Peraltro, aggiungiamo noi, quel tratto di Corso Verdi si è trasformato in un improvvisato parcheggio. In molti entrano nonostante le transenne e posteggiano l’auto a fianco dei marciapiedi: come se nulla fosse, escono e vanno negli uffici a fare questa o quella commissione. «Ho dato disposizioni ai vigili urbani di controllare. Comunque, il problema ha i giorni contati», annota ancora il sindaco Romoli.
Riguardo al cantiere, contrattempi si erano avuti sull’antica grapa, il fossato esterno alle mura medievali che cingevano la cosiddetta “città bassa” (“città alta” era denominato il nucleo di borgo Castello). Ad un certo punto, come si ricorderà, i lavori si erano bloccati perché era emerso che la struttura non era solidissima. «Ma, alla fine, i lavori sono stati completati con il consolidamento dell’asse stradale che passa sopra la grapa», spiegò Bruno Crocetti, direttore dei lavori e già assessore ai Lavori pubblici nella giunta Brancati. «Abbiamo anche utilizzato un porfido di colore diverso per riprodurre, sulla pavimentazione, il passaggio dell’antico fossato lungo corso Verdi». In pratica, esternamente sono stati utilizzati classici cubetti, lungo il percorso della grapa (sono 7,5 metri lineari) invece è stato impiegato porfido a lastre. Molto probabilmente verranno utilizzate anche delle targhe in ottone che spiegheranno che lì passava la grapa.
Non è l’unico problema che si presentò e che è stato risolto. «Ad un certo punto, c’era stata una richiesta di modifica al progetto da parte della Soprintendenza - aggiunse Crocetti -. In pratica, l’ente di tutela non voleva cha la grapa fosse attraversata dalle reti di acqua e gas e ci aveva imposto di posizionare le reti sotto il fossato. Alla fine, però, si è convenuto che era meglio procedere con il progetto originario». Ma questo intoppo fece “perdere” una settimana.
Oggi, però, è tornato il sereno e non soltanto in senso... meteorologico.
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