Cosolini frena su via Cumano: «No a nuovi centri profughi»

«Non penso proprio che oggi sia il momento di pensare a nuovi hub per i profughi a Trieste. Ribadisco invece che è il momento che la Regione dia piena attuazione al modello diffuso impegnando quelle decine di Comuni che non stanno facendo la loro parte lasciando così i quattro capoluoghi, fra cui Trieste, a portare il peso preponderante dell’accoglienza». Roberto Cosolini non accetta l’ipotesi via Cumano e chiama in causa l’ente guidato dalla governatrice Debora Serracchiani sull’emergenza migranti. «Se la Regione lo fa - aggiunge il sindaco di Trieste -, qui ci saranno almeno 100/150 posti occupati in meno e la prima accoglienza potrà essere gestita in una delle strutture rimaste libere».
Anche il capogruppo del Pdl in Consiglio comunale, Lorenzo Giorgi, dal fronte dell’opposizione, interviene sul tema di via Cumano: «Stavolta non ci stiamo. Non intendiamo fare passare una decisione errata sulla testa dei cittadini - tuona Giorgi -. Non ammettiamo che chi amministra il Comune di Trieste, leggasi Famulari, non sia nemmeno informata dai suoi compagni di partito regionali, leggasi Torrenti, su decisioni importanti per una pacifica situazione di convivenza in città...». «Così non registriamo solo la pessima figura di un assessore comunale, della giunta Cosolini, che viene smentito da un assessore regionale, della giunta Serracchiani, ma dobbiamo sottolineare l’assoluta inadeguatezza di un possibile posizionamento di un nuovo centro migranti nel rione di Montebello - rileva ancora il pidiellino -. In qualche maniera il punto di Rio Primario, seppur con qualche piccolo disagio nel rione, ha permesso una gestione consona delle persone ospitate. Se qualcuno pensa che in via Cumano, piuttosto che in via Rossetti, o ancora peggio a Roiano nell’ex caserma, si possa immaginare di inserire un centro per migranti non ha preso in considerazione l’impatto negativo che tale decisione comporterebbe tra gli spaventati, e preoccupati, residenti».
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