Cresce del 16% il pubblico del Verdi

Incremento di spettatori paganti per il Teatro lirico che si apre all’estero. Cosolini incontra i lavoratori
Foto BRUNI 07.02.16 La storia nell'Arte-Giulio Mellinato al Verdi
Foto BRUNI 07.02.16 La storia nell'Arte-Giulio Mellinato al Verdi

Una stagione lirica e di balletto che sta dando soddisfazioni. Il Teatro Verdi guarda compiaciuto a un incremento del 16% del pubblico pagante. Gli abbonamenti hanno mostrato un +2%, dato anche questo positivo. Ma il salto è stato in particolare quello della vendita di biglietti spettacolo dopo spettacolo. I dati sono stati “consegnati” ieri dal sovrintendente Stefano Pace al sindaco Roberto Cosolini, presidente della Fondazione Teatro lirico Giuseppe Verdi proprio in virtù del suo ruolo di primo cittadino, ora peraltro impegnato in campagna elettorale alla ricerca del bis in municipio.

«Quando sono diventato sindaco nel 2011 ho trovato il Teatro Verdi in una situazione drammatica e in un declino che sembrava irreversibile, oberato da un debito con le banche di 23 milioni, oltre a 4 milioni di debito nel bilancio appena chiuso e a una serie di nove bilanci negativi su dieci negli anni precedenti. E non c’erano soldi in cassa per pagare gli stipendi. Una situazione prefallimentare», ha ricordato ieri Cosolini nell’ambito di un incontro con una rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ente lirico. «Grazie al lavoro di squadra fatto insieme da Comune, Regione e dalla Fondazione con tutti i suoi dipendenti, la situazione è stata completamente ribaltata - ha proseguito il sindaco -. Intervenendo sulla razionalizzazione dei costi e creando le premesse per presentare un piano che ottenesse il sostegno del governo, si è ribaltata la situazione. Oggi non solo il debito è stato azzerato e i conti sono sotto controllo ma, soprattutto, il Verdi è tornato a essere un punto di riferimento nel panorama della lirica in Italia». Un’opera avviata quando a dirigere il teatro era Claudio Orazi, cui a fine febbraio 2015 il consiglio di indirizzo aveva appunto preferito in extremis Pace, direttore tecnico alla Royal Opera House Covent Garden di Londra, dopo che la conferma del sovrintendente uscente sembrava ormai scontata.

Nel corso dell’incontro con Cosolini, i dipendenti hanno confermato che il Verdi sta vivendo ora una nuova vita: sono aumentati sia gli abbonati che il pubblico, non solo locale, richiamati dall’interesse suscitato dalle produzioni e dalla qualità delle stagioni. È stato sottolineato come il teatro sia tornato a essere un punto di riferimento per la regione - “La Bohème” dopo l’ultima replica in città sarà proposta oggi a Udine - e un ambasciatore culturale di Trieste oltre confine. La collaborazione con Lubiana e i concerti a Sarajevo e, prossimamente, in Istria ne sono una dimostrazione.

Dopo il Verdi, Cosolini proseguirà nel monitoraggio della situazione dei teatri cittadini, visitando altre realtà che in passato hanno vissuto a loro volta momenti molto delicati. Nei prossimi giorni ne incontrerà infatti i vertici, in date ancora da definire. Toccherà allo Stabile del Friuli Venezia Giulia, al cui timone c’è il presidente Miloš Budin con direttore Franco Però. Seguirà poi La Contrada, espressione del teatro popolare triestino, guidata da Livia Amabilino.

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