Dalla Regione sei milioni in meno nel 2016

Delli Quadri: «I risparmi non penalizzeranno i servizi». Ma la Cgil insorge: «Lavoratori allo stremo»
sterle trieste sopralluogo pronto soccorso ospedale di cattinara
sterle trieste sopralluogo pronto soccorso ospedale di cattinara

La riforma sanitaria regionale la chiama razionalizzazione, ma i 6 milioni in meno destinati nel 2016 all’Azienda triestina rappresentano a tutti gli effetti un pur contenuto taglio a un bilancio che nel 2015 si è chiuso a 457 milioni. I risparmi saranno perseguiti in vari modi: accorpamenti di primariati e strutture dirigenziali, riorganizzazione dei laboratori di analisi, riduzione delle somministrazioni non appropriate di farmaci, contrazione di ricoveri e degenze. Poco più della metà dei 6 milioni da economizzare dovrebbe inoltre essere garantita dal rinnovo a costi più convenienti dei contratti per forniture energetiche, manutenzioni e pulizia.

Il commissario dell’Aas 1, Nicola Delli Quadri, si affretta a rassicurare che «i risparmi non metteranno in discussione i servizi, ma deriveranno da una revisione della spesa per alcuni appalti e dal consolidamento di pratiche virtuose. Ridurre i ricoveri non necessari non significa ad esempio offrire un servizio peggiore, ma giovare alla salute dei pazienti». A chi obietta che una contrazione dei finanziamenti significa non poter investire su nuove assunzioni, il commissario risponde che «nel 2015 abbiamo mantenuto la dotazione di addetti ai servizi sanitari, riuscendo nel contempo a rispettare i vincoli della Regione, che ci ha chiesto di spendere per il personale l’1% in meno rispetto ai valori del 2012».

In effetti l’Azienda mantiene immutato il numero di operatori e dirigenti medici, anche se qualche sofferenza si nota nel caso dei 17 impiegati in meno del settore tecnico-amministrativo, che conta oggi 485 dipendenti. Delli Quadri afferma che «le risorse permettono oggi di sostituire chi va in pensione», ma non dice che, sebbene l’emorragia di personale si sia arrestata, i lavoratori della sanità triestina sono diminuiti di oltre 800 unità negli ultimi sei anni. Lo denuncia Rossana Giacaz (Cgil), secondo cui «fra Tondo e Serracchiani nulla è cambiato: siamo al razionamento e non alla razionalizzazione. È il sesto anno di seguito che la Regione chiede di ridurre i costi sul personale. Si sostituisce a stento chi va in pensione e l’età media di infermieri e Oss è arrivata a 52 anni: un quarto di essi non ha più l’idoneità per lavorare di notte. Siamo sotto organico, costretti a troppi straordinari e richiami al lavoro nel giorno libero: mantenere l’esistente non basta». (d.d.a.)

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