D’Angelo “sbarca” a Grado Subito richieste di incontro

Il neocommissario chiamata a gestire le elezioni e l’inizio della stagione estiva Il Pd scopre il sesto iscritto anti-Cicogna. Lunedì si presenta il leghista Brunetto
Di Antonio Boemo
GRADO - COMMISSARIO COMUNE ANNA D'ANGELO
GRADO - COMMISSARIO COMUNE ANNA D'ANGELO

GRADO. Dopo la fugace apparizione in Comune del 2 maggio, ieri verso mezzogiorno è arrivata a Grado la dirigente regionale Anna D’Angelo, che è il nuovo commissario straordinario. Dirigente di Servizio della Regione e già direttore dell’Areran, D’Angelo si è limitata ad alcune brevi dichiarazioni. Il tempo del suo nuovo incarico, che si aggiunge a quelli già in essere, è davvero limitato: sino al rinnovo elettorale fissato per il 5 giugno.

Il ruolo del commissario

«Mi limiterò all’ordinaria amministrazione e a condurre Grado sino alle elezioni - spiega D’Angelo - Quanto c’era da fare l’ha già portato a compimento il precedente commissario (Claudio Kovatsch, ndr)». Ma l’incarico cade in un momento particolare, non solo per motivi elettorali, visto che la stagione turistica è ufficialmente avviata. Non mancheranno pertanto al nuovo commissario svariati impegni, compresi quelli di rappresentanza in manifestazioni o appuntamenti di carattere amministrativo che interessano la città. Primo fra i quali dovrebbe essere quello di domenica per il Premio regionale della Solidarietà che è in programma al Palacongressi. Il commissario ha poi ricevuto richieste, anche scritte, di incontri da parte di singoli cittadini. «È vero, oltre alle richieste ho anche alcuni atti che devo verificare o deliberare», conferma la diretta interessata. Insomma, Grado si dimostra una città viva per tutto l’arco dell’anno. E ancora di più sotto elezioni...

Nuovi guai per il Pd

C’è un ulteriore iscritto al Pd che si è virtualmente messo fuori dal partito, schierandosi con una lista che corre contro i dem per il rinnovo del consiglio comunale. Si tratta di Antonio Orlandini che è uno dei candidati della lista Nuovo Inizio che fa capo al candidato sindaco Claudio Kovatsch. Ecco che dopo quelli che sono considerati ormai gli storici ribelli del Pd (vale a dire Elisabetta Medeot, Giorgio Marin, Loris Sodomaco ed Emanuele Oriti) è saltato fuori che, in corsa per Kovatsch, c’era anche una dirigente regionale, Ilaria Celledoni (non iscritta al Pd di Grado). Ma adesso c’è anche un sesto ribelle. Tutti rischiano, se non lo sono già automaticamente, di essere espulsi dal partito in quanto corrono con liste che si battono contro Luciano Cicogna, candidato sindaco espresso proprio dal Pd. Ma ieri alcune persone, peraltro anche di estrazione politica diversa, hanno messo in luce un altro aspetto: dovrebbe essere espulso dal partito anche Enrico Gherghetta. Il presidente della Provincia, infatti, ha sostenuto, anche ufficialmente, e a spada tratta prima la candidatura di Medeot annunciando altresì in anticipo, forse spiazzando alcune mosse interne allo stesso Pd, che era stato fatto l'accordo per Kovatsch sindaco e Medeot vice in caso di vittoria.

Le scelte della Lega

“Ripartiamo dal passato per costruire il futuro”. Con questo slogan, lunedì alle 17.30 nell’area del piano bar dell’Astoria, la Lega Nord presenterà il candidato sindaco Nunzio “Nensi” Brunetto e la lista a supporto. Una presentazione che vedrà la partecipazione del deputato Massimiliano Fedriga e del consigliere regionale Barbara Zilli. E a proposito della lista, è finito nel mirino il simbolo del Carroccio per la presenza dello stemma (la torre) del Comune di Grado. Nonostante il rilievo annotato dall’ufficio elettorale di Grado, in quanto la presenza della torre non è consentita dallo statuto comunale, se non per particolari iniziative ma esclusivamente a seguito di autorizzazione ufficiale, la commissione elettorale circondariale ha approvato regolarmente tutto. Nonostante la Lega oltre allo stemma (torre) abbia inserito nel simbolo anche la descrizione con la quale il Carroccio dichiara espressamente il richiamo e riferimento a quello che definiscono lo scudetto di Grado. Una mera curiosità, poiché è impensabile che per questa vicenda qualcuno pensi di fare ricorso al Tar.

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