Diviso tra l’università e l’impegno politico

«Utreya y suseya» cioé «Più avanti e più in alto». Stefano Beltrame si rivolgeva agli ospiti del suo blog con il saluto degli antichi pellegrini. Perché è così che si sentiva, un antico pellegrino con i valori della solidarietà e dell’amicizia quali punti di riferimento nel suo cammino. Parafrasando Ulisse, diceva «sono Nessuno», ma subito aggiungeva: «Sono nessuno senza la rete di amici con cui lavoro, sono uno snodo di una rete aperta di persone con cui condivido valori di rinnovamento della politica». Ma la politica la intendeva in senso molto ampio, ma molto rigoroso al tempo stesso, come «gestione etica della cosa pubblica». E il suo impegno infatti parte da lontano, come consigliere di amministrazione dell’Erdisu, l’Ente regionale per il diritto allo studio già nel 1997: dapprima come rappresentante degli studenti eletto nella Lista di sinistra, poi nominato dalla Regione, nel 2005 eletto vicepresidente in una consiliatura di centrosinistra e nel 2008 confermato in una consiliatura di centrodestra («con il voto - ha scritto nel suo blog - degli studenti e del rettore»). Dal 1999 però collabora anche con il Sunia, il sindacato degli inquilini, e si iscrive poi alla Flc-Cgil, il sindacato dei lavoratori della conoscenza. È all’ateneo triestino che Beltrame lavorava, dal 2000 come funzionario amministrativo presso le segreterie degli studenti e dal 2007 come segretario didattico amministrativo alla Facoltà di Farmacia. Nel 2009 entra anche in Senato accademico, come rappresentante del personale. La montagna è una sua passione ed è promotore del Gecut, il Gruppo escursionistico culturale dell’università che organizza escursioni di gruppo nella natura con visite a musei «per il recupero della dimensione ambientale e della memoria.» Sul suo blog appare in un movie di una gita a Caporetto. Si sente soprattutto un pellegrino, un uomo sempre in cammino. «Anticamente i pellegrini abbandonavano le loro cose e si mettevano in cammino per una meta remota come Santiago, ma ne valeva la pena», scrive sul suo blog in cui ha inserito le sue linee programmatiche per l’elezione in Consiglio comunale: «In questo momento la meta è contribuire insieme a far tornare grande Trieste con Roby Cosolini sindaco. Per questo obiettivo metto a disposizione il mio bagaglio di esperienze per affermare valori di partecipazione, inclusione, merito, trasparenza».
Era tornato da poco da un pellegrinaggio a Santiago de Compostela. «Grazie alla fede in questi valori - ha detto ieri di lui il senatore del Pd Francesco Russo - era riuscito a superare una grave malattia e a riconquistare una grande voglia di vivere».
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