Dj set e drink per le feste di fine campagna

Chiamatelo effetto scaramantico o liberatorio che dir si voglia, ma i partiti, dopo una delle campagne elettorali più mosce degli ultimi decenni, non rinunceranno alla loro festa finale. Perchè si è sempre fatto, perchè porta bene, perchè i bagni di folla, sia pure stimolati da bibite e cibo gratuiti, fanno sempre sperare per il meglio, anche in termini di partecipazione al voto.
Roberto Cosolini, sindaco uscente, sembra peraltro uno dei pochi ad avere le idee chiare. Come recita quel vecchio adagio popolare , chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non quello che trova. E, dunque, l’esponente del centrosinistra si atterrà a un copione già vincente nel 2011. Comizio finale in piazza Cavana e poi seratina al Bagno Ausonia, tempo permettendo. Dj set da definire, ma conoscendo i suoi gusti non si uscirà molto da Springsteen e dintorni.
Paolo Menis del Movimento 5 Stelle dipende invece... dal Comune in tutti i sensi. «Puntavamo su piazza Ponterosso - ammette - ma ci hanno detto che è occupata da un’altro genere di manifestazione. A questo punto dobbiamo trovare un’alternativa». Magari, buttiamo là, quel piazzale Rosmini che ha ospitato ieri una manifestazione per solidarizzare con i residenti, dopo la parziale chiusura dei giardini per motivi di inquinamento. Musica e dj, sia pure partite in ritardo per motivi tecnici, hanno ridato un po’ di vita all’area. «Sono nato in questa zona - ha raccontato Menis - e ci vivo tuttora. Da bambino giocavo in questo giardino e vederlo così mi ha fatto male». I residenti, pare, hanno apprezzato, i bimbi, protagonisti di evoluzioni sulla pista di pattinaggio, anche di più.
Si conferma assolutamente ruspante, invece, la scelta di Franco Bandelli e Alessia Rosolen. Porteranno avanti le istanze di “Un’Altra Trieste Popolare” per l’ultima volta prima del silenzio elettorale nientemeno che al Bar Stella, affacciato di fronte alla piazza Unità. «Un drink, quattro amici e poi tutti a casa - minimizza Bandelli - ben prima delle 23. Noi rispettiamo il sonno dei cittadini».
Su altri fronti, silenzio o quasi. In linea di massima la data del 3 giugno sembra la più gradita e gettonata da tutti. Ma dar vita a un evento è un’altra cosa. «Volevamo fare qualcosa in piazza della Borsa - ammette Iztok Furlanic di Sinistra Unita - ma c’è il pienone. Stiamo preparando qualcosa per la chiusura della campagna e posso dire che lo faremo anche noi il 3 giugno, ma siamo ancora al cantiere, come location e come tutto, tra qualche giorno scioglieremo le riserve».
Nel gruppetto degli indecisi Furlanic non è solo. Roberto Dipiazza, che ha già uniformato la sua campagna all’insegna dell’invisibilità o quasi, sottraendosi a dibattiti pubblici e limitando all’osso le sue apparizioni, non farà cose eclatanti neanche negli ultimi giorni. «Si farà qualcosa in gazebo - anticipano dall’ufficio stampa - ma nulla è stato ancora definito». Pensare a una festa in quella che quel buontempone di Franco Bandelli ha definito «Piazza Gheddafi» suona quantomeno preoccupante, dopo che per giorni gli unici ospiti della tendopoli sono stati candidati e politici vari. A questo punto, forse conviene aggiungere sui volantini “seguirà rinfresco”...
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