Donada: «Solo vantaggi senza le guardie notturne»

Il primario di Medicina promuove la riorganizzazione voluta dall’Ass isontina: «Non ci sono tagli di personale, si tratta di migliorare l’assistenza ai pazienti»
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«Ci saranno vantaggi importanti con l’eliminazione della guardia internistica notturna».

A dirlo non è la Regione. Ad affermarlo sono il primario di Medicina Carlo Donada e i medici della stessa Soc: vale a dire i professionisti “in prima linea”. Quattro domande in premessa: «È conveniente - chiede Donada - utilizzare nelle ore notturne una guardia internistica a presidiare un reparto medico di 52 posti-letto, quando esistono contemporaneamente altri 3 medici in guardia attiva (anestesista/rianimatore, cardiologo, medico di Ps), istituzionalmente, già preposti a presidiare l’eventuale urgenza/emergenza ospedaliera? Siamo sicuri che affidare 52 posti letto internistici, nelle ore notturne, alle figure professionali deputate all’urgenza/emergenza, costituisca un rischio clinico e non un miglioramento della qualità assistenziale? Siamo sicuri che avere 2/3 medici in Pronto soccorso durante le ore diurne, con un solo medico in Medicina dalle 14 alle 8 del giorno successivo, e 24 ore/die il fine settimana ed in tutti i giorni festivi, rappresenti un sistema organizzativo efficace? Siamo sicuri che utilizzare la notte per fare in media 2 ricoveri, in reparti con risorse notturne infermieristiche limitate all’osso, sia ragionevole?»

Posti tali quesiti dalla risposta scontata, Donada evidenzia che la riorganizzazione comporterà «l’incremento di 2 medici al giorno nell’assistenza ordinaria settimanale (il medico smontante notte ed il medico montante). Ci sarà - annota - un deciso e fondamentale miglioramento della continuità assistenziale. Attualmente ad ogni medico sono assegnati specifici letti di degenza, al fine di perseguire la continuità assistenziale. Tuttavia, essendo il medico impiegato ogni settimana sempre in almeno 1 guardia notturna, almeno 2 giorni in quella settimana non potrà assicurare continuità assistenziale in quei pazienti. Con questa riorganizzazione il medico internista sarà presente tutta la settimana dal lunedì al sabato».

Verrà incrementata, poi, la presenza medica «il sabato, la domenica e tutte le festività. Attualmente dal venerdì alle ore 14 al lunedì alle ore 8, l’assistenza medica di reparto viene assicurata solamente da un medico in servizio di guardia. C’è la possibilità, in caso di reale urgenza/emergenza nelle ore notturne in Medicina, di una figura medica alternativa all’internista come l’anestesista/rianimatore, il cardiologo ed il medico del Ps. Da non sottovalutare poi la possibilità di svincolare almeno un medico per la gestione della guardia diurna, di modo che lo stesso possa dedicarsi alla consulenza dei reparti ospedalieri, alle visite urgenti inviate dai medici di medicina generale, ai ricoveri del Ps, al Day hospital senza interferire con l’attività ordinaria dei medici impiegati nell’assistenza di reparto. Si potrà - aggiunge Donada - istituire un servizio di consulenza polispecialistica (internistica, reumatologica, ematologica, infettivologica, epatologica, endocrinologica) a disposizione del Ps e del medico di medicina generale tutti i giorni della settimana».

L’unico svantaggio della riorganizzazione, secondo i medici di Medicina, è la necessità di trattenere in Ps (Osservazione breve intensiva-Obi), nelle ore notturne, due pazienti.

In sintesi, «eliminando la guardia internistica notturna si incrementa la disponibilità e continuità dell’assistenza dei medici della Medicina e si affida al dipartimento di emergenza la gestione delle emergenze/urgenze notturne. Si ribadisce - rammenta il primario Donada - che non si tratta, comunque, di tagliare figure professionali, ma di operare una riorganizzazione complessiva nel Dipartimento medico dell’ospedale San Giovanni di Dio. Questo percorso garantisce una migliore qualità assistenziale associata ad una maggior sicurezza per il paziente. Tale scelta della direzione generale ha l’indubbio merito di fornire una visione lungimirante della medicina interna ospedaliera. Di fatto l’Internista ridimensiona il suo ruolo nell’urgenza/emergenza, più appropriato ad altre figure specialistiche, ed assume il ruolo più appropriato di medico della continuità assistenziale, di medico del lavoro di equipe multispecialistica, essenziale per la gestione della complessità tipica del paziente internistico avendo come unica finalità l’obiettivo fondamentale di assicurare una migliore qualità assistenziale».

@Francesco Fain

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