Donatori, nasce la Fidas Isontina

Le sezioni di Gorizia e di Monfalcone accorpate in un’unica realtà. In aumento le donazioni
Di Stefano Bizzi
Bumbaca Gorizia 12.10.2014 Festa Donatori Sangue Capriva Fotografia di RobyMarega
Bumbaca Gorizia 12.10.2014 Festa Donatori Sangue Capriva Fotografia di RobyMarega

Gorizia e Monfalcone insieme. Si potrebbe definire un vero e proprio patto di sangue.

I donatori superano i campanili e superano anche il problema delle rivendicazioni territoriali. Ieri mattina i presidenti delle federazioni Advs dell’Alto e del Basso Isontino hanno siglato un protocollo d’intesa per la fusione delle due associazioni.

Nel documento viene specificato che entro il 31 dicembre verrà convocata l’assemblea congiunta dei delegati per la costituzione della nuova associazione e per l’approvazione dello statuto. Per superare la storica dicotomia capoluogo/mandamento, nell’era della mobilità e delle connessioni veloci, la sede sarà ovunque e da nessuna parte.

Per le sue funzioni operative, la futura Associazione donatori volontari di sangue Fidas Isontina non avrà bisogno di un luogo fisico. A spiegare in una manciata di parole lo spirito 2.0 del progetto è Feliciano Medeot. L’attuale presidente dei donatori goriziani sottolinea: «La sede è già oggi il mio computer portatile. Non abbiamo bisogno di altro».

L’omologo monfalconese Franco Devidè definisce, in ogni caso, il momento «importante» perché «nella maggior parte dei casi le federazioni sono provinciali».

L’obiettivo principale rimarrà quello di diffondere la cultura della solidarietà e del dono, ma se da un lato la fusione permetterà alla Advs Isontina di avere una regia comune, dall’altro le permetterà di avere anche un maggior peso nelle scelte politiche regionali.

Nel corso del 2015 sono state 7.563 le donazioni dei volontari della provincia di Gorizia (+3,6%); nel dettaglio quelle di sangue intero sono state 5.925 (3.917 per Gorizia e 2.0008 per Monfalcone), quelle di plasma 1.484 (1.107 e 377) e quelle di altre aferesi 154 (84 e 70). In altre parole, la nuova realtà rappresenterà l’8,63% delle donazioni regionali complessive.

La scelta della fusione è maturata nel corso delle assemblee associative dello scorso autunno. Il protocollo d’intesa segna, dunque, il percorso che le due realtà dovranno fare per diventare una. Per attuare il documento è stato istituito un gruppo di lavoro interassociativo che ha già steso lo statuto e sta preparando i regolamenti attuativi.

Entro il 30 giugno le bozze verranno sottoposte alla verifica dell’assemblea congiunta dei delegati di Gorizia e di Monfalcone.

L’obiettivo è giungere entro il 31 dicembre all’assemblea costitutiva. «Si chiamerà Advs Fidas Isontina: il fiume, da elemento di divisione, diventerà elemento di unità. Così facendo evidenziamo un discorso generale e ci riconosciamo in qualcosa che ci unisce», spiega Medeot.

«Nel momento in cui la provincia si spezza in due con le Uti della Destra e della Sinistra Isonzo, le associazioni decidono di andare nella direzione opposta. Almeno con i donatori abbiamo superato i campanilismi», sono state le parole dell’assessore provinciale alle politiche socio-assistenziali, alle associazioni e al volontariato Ilaria Cecot.

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