Dotazioni vecchie, per protesta i poliziotti disertano la mensa

Il Sindacato autonomo di polizia di Gorizia mette oggi in atto lo sciopero della mensa quale forma di protesta simbolica per manifestare la propria vicinanza, solidarietà e condivisione con il segretario generale del Sap, Gianni Tonelli, che da 36 giorni è in sciopero della fame. «I motivi alla base dell’estrema protesta - spiega il Sap - sono da ricercare nella volontà di mettere in luce quali sono le reali condizioni dell’apparato della sicurezza ormai debilitato da anni di tagli. A seguito degli attacchi terroristici di Parigi sono venute alla luce con forza quali sono le pesanti lacune in cui versa l’apparato e le reali condizioni nelle quali i poliziotti italiani sono costretti a lavorare». «Proprio per questo - aggiunge il Sap - un dirigente sindacale di Roma è stato sospeso e sottoposto a procedimento disciplinare per aver mostrato dei caschi da ordine pubblico marci, giubbotti antiproiettile prossimi alla scadenza e armamenti vecchi di 40 anni non idonei agli attuali servizi di Polizia».
«Anche a Gorizia - commenta il segretario provinciale, Angelo Obit - denunciamo con coraggio i giubbotti antiproiettile in uso già scaduti, autovetture di servizio logore con più di 200mila chilometri, vestiario insufficiente e inappropriato, personale sempre più vecchio con una media che rasenta i 50 anni, pulizie degli Uffici e delle caserme pressoché inesistenti e lezioni di aggiornamento professionale non all’altezza del periodo storico di allarme che stiamo vivendo». «Si parla tanto di terrorismo e mancano munizioni per allenarsi in poligono. Non si riescono a organizzare - prosegue Obit - più di due volanti per turno e il Dipartimento continua a non inviare nuovi uomini, lasciando il turn-over al 5% nonostante a livello nazionale sia al 50%. A ciò si aggiunge il problema profughi che rischia di travolgere l’apparato della sicurezza. Tutto ciò è’ inaccettabile».
Secondo il Sap provinciale «si continua a voler dare un’immagine di una polizia moderna, al passo con i tempi, quando invece spesso si sopperisce alle mancanze con iniziative personali poichè mancano fondi anche per le necessità più banali. Le istituzioni diano un’inversione di tendenza e comprendano i reali motivi che spingono il nostro segretario Tonelli allo sciopero della fame mettendo a serio rischio la sua salute: tutto per tutelare i poliziotti che rappresenta, quasi ventimila uomini e donne in divisa che non lo lasceranno mai solo. La verità e giustizia prevarranno sulle logiche politiche e di potere. Per tutti questi motivi ci stiamo appellando al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella inviandogli anche da questa provincia numerose cartoline perché intervenga al più presto».(l.m.)
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