Doveva essere il primo giorno all’Esquimou, invece la tragedia

Doveva presentarsi al suo primo giorno di impiego alla gelateria Esquimou, quel maledetto 3 marzo, la giovane Denise Niemis. Che fino a qualche settimana prima aveva lavorato invece come barista al...

Doveva presentarsi al suo primo giorno di impiego alla gelateria Esquimou, quel maledetto 3 marzo, la giovane Denise Niemis. Che fino a qualche settimana prima aveva lavorato invece come barista al “Dolce vita” di Staranzano. Per questo, cioè in virtù della necessità di presentarsi al datore, il calciatore dello Staranzano Manuel Satti aveva dato un passaggio alla ragazza con la sua Ka, partendo da San Canzian d’Isonzo.

Denise Niemis, figlia unica, non aveva patente e non guidava. Ci aveva anche provato a iscriversi alla scuola guida, più volte. Ma alla fine vi aveva rinunciato. Preferiva la bicicletta e gli “strappi” in auto.

Poi, tre mesi fa, il drammatico schianto. Con l’inspiegabile invasione di corsia della Ford Ka diretta a Staranzano, accertata dalla Polstrada di Gorizia. Che quasi da subito aveva scartato l’ipotesi della velocità elevata, analizzando la traiettoria del veicolo e i segni lasciati a terra. Per l’avvocato di Satti, Franco Crevatin, l’eventualità di un «malore improvviso» è «la più probabile», come dichiarato già tempo addietro. Per ora, in attesa della perizia di Marco Pozzati, restano in piedi, accanto al malore, l’ipotesi del guasto meccanico e della distrazione. Esclusa, invece, la guida in stato di ebbrezza: il tossicologico avrebbe dato esito negativo. (t.c.)

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