Duello Cicogna-Medeot, ma Sel strappa

Alle primarie fissate il 6 marzo la ribelle del Pd sfida il candidato sindaco indicato dal partito a Grado. Necessarie 200 firme
Di Antonio Boemo
Bonaventura Monfalcone-29.11.2015 Festa del ringranziamento-Fossalon-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-29.11.2015 Festa del ringranziamento-Fossalon-foto di Katia Bonaventura

GRADO. Primarie fra Luciano Cicogna ed Elisabetta Medeot. Il guanto di sfida lanciato dal candidato sindaco proposto dal Pd è stato raccolto unicamente dalla ribelle dem. Ma nel centrosinistra c’è chi come Sel risponde picche, a causa delle modalità delle primarie considerate un ostacolo insormontabile: 200 firme certificate, anche per creare l’albo degli elettori del Pd. È uno strappo quello di Sel, come riferiamo nel box a parte. Unica ad accettare di correre è Medeot che, dopo essersi consultata con i due consiglieri che la sostengono e forse guidano, uno provinciale e uno locale, ha preso l’occasione al balzo. «Sono prontissima, ci mancherebbe altro - dice Medeot -, accetto qualsiasi regola voglia imporre il Pd. Vogliono che presenti la luna? Porterò anche quella...». Per la sfidante le firme non rappresentano un problema. «Ne ho raccolto 709 firme di gente che voleva le primarie – conclude – oggi c’è questa opportunità e sicuramente vi partecipo, pur se ancora non ho alcun dettaglio preciso e nemmeno le schede per la partecipazione».

Dettagli che sono stati resi noti (tranne l’indicazione della sede) dalla segretaria locale dem Angela Giorgione. Ma prima dei dettagli c’è la grana del rapporto rotto, in modo brusco, tra Sel e Pd. Il segretario locale di Sel, Matteo Polo, motiva lo strappo con le divergenze e imposizioni relative alle primarie. «Ci chiamiamo fuori dalla coalizione», dice in modo esplicito Polo. A spiegare ulteriormente qual è stato l’esito dell’incontro è la segretaria del Pd, Angela Giorgione, che racconta come Sel avrebbe voluto meno firme e con le primarie da fare in aprile quando ormai a Grado la stagione turistica è avviata. «Ma chi ha raccolto 709 firme (Medeot, ndr) e chi ha il presidente di una commissione in Regione (Alessio Gratton, ndr) non dovrebbero aver difficoltà a reperire in poco tempo 200 sostenitori. Così si è espressa l’assemblea...», sono le punzecchiature di Giorgione.

Fra le 200 firme che il Pd ha deciso di raccogliere a sostegno del candidato, ci devono essere anche 15 firme di iscritti del proprio partito. La data è fissata per il 6 marzo, ma le firme dovranno essere presentate nel giro di pochi giorni. Ogni sottoscrittore, poi, dovrà versare 2 euro tranne studenti e pensionati che ne verseranno uno solamente. Ma cosa farà ora Sel? Accanto a quel «usciamo dalla coalizione», nell’uscire per il momento dall’incontro con il Pd avrebbe affermato, come spiega Giorgione, che Sel voterà Medeot.

Tra Pd e Sel non sono stati presi in esame nemmeno gli 8 punti programmatici del Pd che iniziano con l’adottare un nuovo piano regolatore che preveda in primis limitazioni alle altezze degli edifici, revisione della variante alberghi, incremento del verde pubblico, reperimento di aree per l’edilizia convenzionata per i residenti. E poi un nuovo piano turistico per migliorare l’economia, con conseguenti benefici in termini occupazionali e di risorse pubbliche da destinarsi al sociale, che garantirà altresì una opportuna copertura in termini di sanità e sicurezza. Sono tutti programmatici che passano in secondo piano davanti alle primarie. E così la riapertura dell’Ospizio Marino, il mantenimento del Punto di Primo Intervento con ambulanza durante tutto l’anno e la valorizzazione del Cap, ma con effettivo mantenimento e potenziamento dell’offerta specialistica, diventano quasi secondarie. È lo scontro, che va avanti da mesi, fra Cicogna e Medeot a interessare in questo momento. Chi vincerà poi potrà individuare la miglior soluzione per la gestione della spiaggia e delle strutture termali; portare Grado nell’Unesco valorizzando e salvaguardando la laguna e le sue aree protette...

@anboemo

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