Duino e il Carso conquistano i crocieristi sbarcati a Sistiana

DUINO AURISINA. Dall’Illinois e da Washington, da New York e dall’Alabama. Per vedere il mare d’inverno di Duino, il castello dei principi di Torre e Tasso, il Carso, la spiaggia di Sistiana e la sua baia. Quando i tradizionali percorsi turistici sono sgombri e muoversi fra ruderi e musei è più comodo e rilassante. Sono queste le bellezze locali che hanno ammirato ieri una quarantina di turisti statunitensi, divisi in due gruppi, pionieri di quella che d’ora in poi, ogni lunedì, fino a marzo inoltrato, sarà una tappa fondamentale del nuovissimo tour dell’Alto Adriatico promosso dalla Grand Circle Travel, società con sede a Boston, che organizza escursioni per turisti «che non hanno fretta». E la puntata a Duino - un inedito in questa stagione, con il castello aperto appositamente per loro, perché altrimenti i cancelli della dimora dei Torre e Tasso sarebbero inesorabilmente chiusi fino al 16 marzo, data d’inizio della stagione - è coincisa con una novità assoluta per Sistiana: il battesimo della baia quale punto di attracco per navi passeggeri. Evento salutato con la consegna di una targa ricordo dalle autorità portuali locali nelle mani del capitano della nave, il croato Jerko Kostal. Perchè questi attempati ma vivacissimi turisti d’oltre Atlantico - età media oltre i 75, la più anziana ne ha 92 ed è la più veloce nel fare le scale - arrivati a Venezia in aereo, sono subito saliti sulla Arethusa, motonave della Grand Circus Circle Lines, capace di una cinquantina di passeggeri, da sistemare nelle 26 cabine dei tre ponti sui quali è strutturata, per arrivare nella baia di Sistiana. Penottando a bordo della Arethusa, questi arzilli turisti della bassa stagione possono puntare durante il giorno, accompagnati da esperte guide, verso le più suggestive località del circondario.
Ieri, dopo una mattinata ad Aquileia, per godere del fascino della basilica patriarcale risalente al IV secolo, hanno raggiunto Duino. «È stata per loro una sorpresa - ha spiegato Elena Delzanno, una delle guide - che hanno apprezzato molto». A colpirli da subito il magnifico panorama di cui si gode dal vialetto in pietra che introduce al castello dei Torre e Tasso: la pioggia e il vento di questi giorni permettono di vedere con chiarezza fino a Grado. Poi si sono abbandonati all’atmosfera delle sale ricche di mobili d’epoca, di arazzi, di strumenti musicali d’altri tempi. Infine il parco, con la grande vasca centrale.
«Mio padre era nato nel centro dell’Europa - ha spiegato uno dei turisti - e ha combattuto nell’esercito austro-ungarico contro l’Italia, Paese di cui ha sempre esaltato il fascino». «Io sono per metà greca e per metà statunitense - ha precisato in un buon italiano Mery Crambes - e ho sempre considerato l’Italia un Paese splendido da visitare». Insomma entusiasti. «E colti - ha sottolineato Delzanno - in grado di cogliere aspetti e sfumature grazie a una sensibilità non comune. Del resto scelgono apposta di venire in Italia nei mesi di minore affluenza, così possono muoversi con calma, senza l’assillo delle code e le difficoltà originate dal caldo e dall’afa».
Qualcuno non ha avuto difficoltà a confessare che «per molti di noi era necessario allontanarsi per un po’ dagli Stati Uniti dopo il voto e farsi distrarre da monumenti e paesaggi». Effetti imprevedibili dell’elezione di Tramp. Oggi saranno a Trieste, per un’altra tappa. Ad attenderli San Giusto, Miramare e il molo Audace. Non resteranno delusi.
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