È a rischio il recupero del rudere dell’ex Stallone

Avviati i lavori di pulizia dell’enorme rustico, simbolo di Marina Julia, già trattoria e discoteca. Ma i proprietari “frenano” sul suo risanamento

Marina Julia registra un boom di bagnanti ma l’ex “Stallone” continua e forse continuerà, purtroppo, a rappresentare un pugno l’occhio del quartiere turiistico. Nel fatiscente edificio rustico, un “simbolo della spiaggia monfalconese, sono iniziate le operazioni di rimozione delle macerie provocate dall’incendio che lo danneggiò pesantemente nell’estate del 2009. Se poi si tratterà solo del primo passo di un intervento di riconversione in struttura turistica, lo si capirà nell’arco dei prossimi due mesi. È quanto spiega Graziella Lazzaro, che assieme al fratello Giorgio, gli imprenditori titolari di Canale6, acquistò l’immobile da un’asta fallimentare per poi vederselo andare a fuoco nel luglio del 2009.

«Stiamo valutando cosa fare - afferma -, perché abbiamo incontrato delle difficoltà. Al momento il Comune ha autorizzato la realizzazione di soli undici appartamenti-vacanze, troppo pochi per rientrare dall’investimento, secondo i proprietari. Il progetto elaborato a suo tempo dall’ingegnere monfalconese Ezio Pellizzoni, soppiantato ora nella direzione lavori dall’ingegner Leonardi per volontà dei proprietari, prevede inoltre che parte della sosta sia ricavata all’interno della “barchessa”, vista l’assenza di aree esterne a disposizione, perlomeno contigue all’edificio di cui non era prevista una demolizione e ricostruzione.

«Questa era perlomeno l'intenzione - afferma l’ingegner Pellizzoni -, però si tratterà di vedere qual'è la condizione della struttura, visti i danni provocati dall’incendio di cinque anni fa». La volontà era anche quella di recuperare quasi completamente la tettoia affacciata lungo via delle Giarette, salvaguardando la tipologia dell’immobile e utilizzando materiali conformi. L’ingegner Pellizzoni conferma come al momento sia stata approvata la realizzazione degli undici appartamentini per vacanze su un unico livello dei che invece erano stati progettati e proposti.

L’intervento non comprende in ogni caso la costruzione annessa all’ex “Stallone” che ha un'altra proprietà. Nel Piano regolatore comunale l’area si configurae come Zona turistica e quindi il progetto andava pensato alla luce di una compatibilità con la destinazione turistica. Nel 2010 l’amministrazione locale ha però escluso ampliamenti sulle volumetrie prospettate.

L’ente locale, d’altro canto, ha guardato con favore una possibilità di sviluppo in grado di eliminare dal territorio un elemento di degrado come quello rappresentato negli ultimi cinque anni dall'ex Stallone.

L’edificio, reso inagibile dall'incendio del luglio 2009, ha versato finora in uno stato penoso: sotto il grande porticato fino a due anni fa erano ammassate anche le suppellettili annerite dalle fiamme.

Eppure fino al 2007 l’ex Stallone aveva ospitato la discoteca “La Ola”, uno dei fortunati locali avviati da Daniele De Pellegrin lungo il litorale monfalconese. Il rustico, immenso, era stato lanciato negli anni ’60 dalla famiglia Romano: ci si mangiava carne alla brace, si beveva e ascoltava musica. Lo Stallone, lasciato dai Romano, era in declino e De Pellegrin lo rilanciò alla grande.

Laura Blasich

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