È boom di visitatori al Giardino Viatori

Venticinquemila metri quadrati di specie arboree e piante rarissime: un capolavoro della botanica
Il giardino Viatori
Il giardino Viatori

«Il Giardino non è mai stato solo un semplice parco per Lucio. Ancora adesso, all’interno di questo meraviglioso mondo botanico, vi si ritrova il suo cuore».
Sono passati quattro mesi dalla scomparsa di Luciano Viatori ma il ricordo della sua celebre passione sembra davvero non appassire mai. Dopo la scelta testamentaria dell’ex proprietario di donare il suo giardino delle meraviglie alla Fondazione Carigo, non è mancato neanche quest’anno l’evento consuetudinario che prevede l’apertura gratuita del parco, situato a Gorizia in prossimità del torrente Groina a Piuma, nel momento magico della fioritura primaverile.

Visitatori al giardino Viatori
Visitatori al giardino Viatori

In ogni fine settimana dal 25 aprile al 2 giugno, decine di migliaia di visitatori, giunti da tutta Europa, hanno potuto varcare la soglia di questo paradiso terrestre per scoprire la bellezza di tutte quelle piante rare, difficili da trovare altrove. «Quando Lucio, così lo chiamavano gli amici, ha comprato questa proprietà nel 1973 aveva già deciso di invadere gli spazi vuoti di terreno con una collezione arborea non indifferente - racconta Stefano Morsolin, amico di lunga data di Viatori -. La sua curiosità era immensa: all’inizio arrivarono piante dalla Scozia, l’Olanda e perfino l’America. Ordinava esemplari da cataloghi di tutto il mondo e molto spesso nel suo giardino c’erano tra gli alberi e altri arbusti anche delle piante rare che, come del resto era già successo per le azalee, non erano ancora diffuse quando lui iniziò a collezionarle».

Riapre i battenti il giardino Viatori

Luciano Viatori amava i colori, i profumi ma soprattutto i fiori sbocciati: è per questo che nel giardino pochi arbusti sono sempreverdi. Tra le meraviglie contenute nei 25mila mq di terreno, i meno esperti del settore hanno potuto osservare rododendri, camelie, rose arrampicanti e molte specie di magnolie. Nessuno sa il numero esatto di esemplari contenuti nel parco, ma le cifre si aggirano intorno alle diecimila specie, «almeno una per ogni nome - precisa Stefano Morsolin -. Lucio ha voluto donare questo capolavoro della botanica a Gorizia e ai goriziani». La responsabilità quindi è grande: Luciano Viatori ha dato vita a un patrimonio paesaggistico e culturale che non va sottovaluto. In un momento dove l’inquinamento sta distruggendo il mondo, questa potrebbe essere la molla in grado di riavvicinare le persone alla natura. E Lucio ne è stato l’esempio: dal lavoro come insegnante e preside dell’istituto tecnico commerciale Fermi, all’amore incondizionato per il verde. Una passione sfrenata che ha saputo vincere su tutto, perfino sulla sua scomparsa.

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