È morta Elisabetta, sorella del parroco don Umberto

RONCHI DEI LEGIONARI. Elisabetta Bottacin, sorella del parroco della parrocchia di Maria Madre della Chiesa di Ronchi dei Legionari, don Umberto, è deceduta al reparto di Terapia intensiva dell'ospedale di Gorizia. Era nata il 29 novembre 1944 a Isola Morosini, comune di San Canzian d’Isonzo, da una numerosa famiglia contadina, formata da due nuclei familiari a capo della quale c’era il nonno. I figli erano cinque e cinque cugini. Elisabetta era la quarta nata della famiglia.
Nel 1954, la sua famiglia lasciò la campagna e si trasferì a Monfalcone. Lei, dopo aver frequentato le scuole della città, dato il suo precario stato di salute, cercò un lavoro confacente e, in età adulta, venne assunta all’Ufficio tavolare di Monfalcone, in qualità di impiegata e svolse questo servizio temporaneamente anche a Gradisca e a Cervignano, guadagnandosi la stima e l’amicizia di tutte le colleghe.
Pur nelle sue difficoltà di salute e la sua fragile costituzione fisica, Elisabetta si era impegnata a tutto campo nel volontariato. Aveva partecipato a tutte le iniziative della sua parrocchia di San Nicolò di Monfalcone. Era iscritta all’Associazione silenziosi operai della Croce, a cui fu associata veramente dall’alba al tramonto della sua vita. Partecipava sempre volentieri e con responsabilità al Centro diocesano Volontari della sofferenza, offrendo a tutti il suo sorriso e la sua disponibilità nell’aiutare, per quanto, chi avesse bisogno di una presenza, di una parola di conforto o fosse anche di un passaggio.
La sua testimonianza e il suo esempio rimarranno nel cuore di tante persone che l’hanno conosciuta e amata.
I funerali si svolgeranno domani, alle 11, nella chiesa di San Nicolò, dove la salma giungerà alle 10. La famiglia rivolge un sentito ringraziamento a quanti si sono prodigati per il suo stato di salute e le sono stati vicino. Il fratello don Umberto e le sorelle sono riconoscenti al personale medico dei reparti di Terapia intensiva degli ospedali di Monfalcone e Gorizia, per la sensibilità e grande umanità dimostrata durante questo triste evento. Un “grazie” viene rivolto a quanti sono stati vicino ai congiunti e alle tante attestazioni di stima e amicizia manifestate in questi giorni. Domenica 28 febbraio, avvertendo già da qualche giorno una mancanza di respiro, era stata accolta al pronto soccorso, trasferita successivamente, per l’aggravarsi delle sue condizioni, al San Giovanni di Dio di Gorizia, dov’è deceduta.(lu.pe.)
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