«È urgente dare dignità e decoro al tribunale»

I presidenti dell’Ordine degli avvocati e della Camera penale concordi nella necessità di mettere mano al palazzo: si è già perso troppo tempo
Di Franco Femia

«Non c’è dubbio. È indispensabile dare dignità e decoro al Palazzo di giustizia. L’immagine che il cittadino ricava è quella di una giustizia inefficiente, di un servizio carente verso il cittadino. Poi, è indegno vedere da anni le transenne davanti all’edificio di via Sauro». Il giudizio del presidente dell’Ordine gli avvocati Silvano Gaggioli è sintetico, ma coglie nel pieno il problema. La sede dell’Ordine si trova al primo piano del tribunale ed anche la porta, come tante altre, qua e là è scrostata e avrebbe bisogno di una rinfrescata.

Le voci che si raccolgono sul degrado dello storico palazzo sono unanimi. Magari chi ci lavora ogni giorno, chi sale quotidianamente le ampie scale o usa il traballante ascensore ormai ha fatto l’abitudine a vedere muri scostati, quasi senza tinta, ma il cittadino che vi entra per la prima volta ha un impatto con un ambiente un po’ tetro, che dà il segno dell’incuria in particolare chi deve attendere - e spesso sono mezze giornate - da testimone o imputato un processo in una sala disadorna o nell’anticamera tra i gradini delle scale o in un cortile dove qua e là cresce l’erba.

«È palese che il Tribunale deve essere decoroso. Come è certo che bisogna fare presto per mettere mano, rendere le aule in linea con le normative vigenti. Chi doveva intervenire ha aspettato troppo tempo»: è chiaro e netto nel suo giudizio anche il presidente della Camera penale avvocato Paolo Marchiori.

Il primo biglietto da visita è l’esterno, dove transenne impediscono per tutta la sua lunghezza il passaggio dei pedoni sul marciapiede perché c’è il pericolo di crolli dell’intonaco. «È vergognoso - afferma Marchiori -. C’è una situazione di pericolo? Ebbene, si intervenga con urgenza come le autorità fanno nei confronti dei privati. Senza pensare che sono stati tolti parcheggi anche a pagamento e quindi c’è pure una perdita di danaro da parte del Comune».

L’intervento del presidente del Tribunale Giovanni Sansone nei confronti del Comune c’è stato e la giunta Romoli ha destinato 500mila euro per il risanamento del tribunale. La speranza è che i lavori siano attivati in tempi celeri e non si prosegua a passo di lumaca come spesso avviene nelle opere pubbliche.

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