Emporio solidale, aiutate in due mesi 260 famiglie

Sono già più di 260, in poco di più di due mesi, le famiglie sostenute dal nuovo Emporio della Solidarietà di Monfalcone. È un bilancio positivo – per l’efficacia dell’intervento -, ma allo stesso tempo preoccupante – per l’imponenza dei numeri -, quello del progetto varato nella città dei cantieri da Caritas, Fondazione Carigo, Comune, Provincia e associazioni del territorio. L’Emporio a Monfalcone è stato inaugurato lo scorso 17 aprile, con gestione affidata all’associazione di famiglie “La Ginestra”, e ieri a Gorizia nella sede della Fondazione i rappresentanti delle realtà promotrici del progetto hanno fatto un primo bilancio dell’esperienza. Tanto a Monfalcone quanto a Gorizia, decisamente più consolidata a quattro anni dall’apertura del “negozio” di via Faiti. Un’esperienza per la quale l’arcivescovo Redaelli ha visto «una forte sintonia con l’ultima enciclica del Papa, che parla di rispetto per l’ambiente e la natura come dono, e di stili di vita più sobri, che ci portino ad evitare lo spreco di cibo».
Tra i tanti invitati ieri – tra cui ovviamente il presidente della Fondazione Gianluigi Chiozza, il direttore della Caritas don Paolo Zuttion, l’assessore provinciale Donatella Gironcoli e quello del Comune di Gorizia Silvana Romano -, anche Nicoletta Stradi, responsabile per Monfalcone e l’Ambito Basso Isontino. «A Monfalcone si è rivelata importante e positiva la partecipazione delle associazioni, che hanno condiviso una nuova metodologia di lavoro – ha detto -. L’Emporio è una nuova risorsa preziosa, che restituisce dignità alle persone bisognose di aiuto. Il passo successivo dovrà essere quello di riuscire a raggiungere anche a domicilio coloro che non hanno la possibilità di recarsi fisicamente all’Emporio». E sarebbero un centinaio le famiglie del mandamento in questa situazione, anche secondo l’osservatorio della Croce Rossa Italiana. Tornando ai numeri del “bilancio” dell’Emporio della Solidarietà, a Monfalcone dal 17 aprile ad oggi sono state rilasciate 261 tessere attive, per un numero complessivo di persone beneficiarie pari a 761. A Gorizia al momento le tessere emesse sono invece 841, per una media di 35mila prodotti donati al mese. Nel monfalconese ovviamente il meccanismo deve ancora ingranare, ma a giugno, primo mese “a regime”, sono state effettuate ben 710 spese del totale di 1.748 fino a ora, con una media di 54 per ogni giornata d’apertura. Gli utenti, come anche a Gorizia, sono soprattutto italiani (qualche anno fa, prima dell’inasprirsi della crisi, non era così), il 66% del totale, mentre tra gli stranieri al servizio sono iscritti in particolare bengalesi (6%), cittadini dell’ex Jugoslavia (6%) e nordafricani (9%). Tra i prodotti distribuiti in quantità maggiore, il latte (1.129 litri), la pasta (1.276 pacchi da mezzo chilo), la verdura in sacchetto e lo yogurt (1.079 e 1.467 confezioni).
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