Epilessia, 400 esperti a congresso

Da domani alla Stazione marittima. Monti: male curabile

«Che cosa accomuna Giulio Cesare, San Paolo, Giovanna d’Arco, Napoleone, Dostoevskj, Lord Byron, Alfred Nobel? Tutti soffrivano di una forma di epilessia, la malattia neurologica più diffusa dopo l’ictus cerebrale, e benché oggi sia ben diagnosticabile e curabile soffre ancora di uno stigma di paura e vergogna, come se continuassimo a pensare alla “possessione del demonio” che portò nel Medioevo tante donne affette da epilessia a bruciare sul rogo». Così Fabrizio Monti, resposabile di Neurofisiologia clinica a Cattinara, e organizzatore del 37.o congresso nazionale della Lega italiana contro l’epilessia che da domani per tre giorni riunisce alla Stazione marittima oltre 400 specialisti tra neurologi, neuropsichiatri infantili, genetisti, farmacologi e molti studiosi stranieri.

Molto diffusa in età infantile a causa di traumi pre e post-natali, e nell’età anziana, l’epilessia (circa 2000 i malati a Trieste) oggi si diagnostica con esami clinici e si cura con farmaci adatti, solo in alcuni casi con un intervento chirurgico per delimitare il focolaio cerebrale o applicare una sorta di “pace maker” che riduca l’attività elettrica abnorme di una parte del cervello.

Ma ormai si può, con l’epilessia, anche affrontare una gravidanza, dice Monti, e questo è uno dei punti di eccellenza del reparto triestino in collaborazione con il Burlo Garofolo. Peraltro ci sono fra i malati grandi campioni sportivi e famosi attori e nessuno se ne accorge. Il centro di Trieste lo scorso anno è stato certificato come “di riferimento” per la diagnosi e la cura, e analogo riconoscimento è arrivato dalla Spocietà italiana di Neurofisiologia clinica.

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