Esami gratis per gli esposti L’Aea: «Non è sufficiente»

La Regione risponde agli effetti drammatici dell’uso dell’amianto, soprattutto nell’area isontina-giuliana, anche definendo il percorso socio sanitario assistenziale del soggetto esposto o ex esposto...
Lasorte Trieste 15/02/2006 - Cattinara - Radiologia - TAC
Lasorte Trieste 15/02/2006 - Cattinara - Radiologia - TAC

La Regione risponde agli effetti drammatici dell’uso dell’amianto, soprattutto nell’area isontina-giuliana, anche definendo il percorso socio sanitario assistenziale del soggetto esposto o ex esposto ad amianto. Di fatto vengono definiti gli accertamenti gratuiti cui avranno diritto gli esposti iscritti all’apposito Registro istituito dalla Regione nel 2003, sia quelli di primo livello, finalizzati ad accertare l’esistenza di una patologia asbesto-correlata, sia quelli specialistici in una fase successiva, se ciò fosse necessario.

«È qualcosa che chiedevamo e attendevamo da tempo», sottolinea Luigino Francovig, ex cantierino e sindacalista esposto all’amianto e da tempo impegnato, assieme molti altri nel Monfalconese, nel mantenere alta l’attenzione sul pesantissimo impatto che l’uso dell’amianto ha avuto e sta avendo sulla popolazione. La Regione si dà comunque un anno per attuare le iniziative necessarie affinché il documento venga applicato su tutto il territorio regionale, avvalendosi del supporto tecnico scientifico del Centro regionale unico amianto (Crua) di Monfalcone, dell’Unità clinico-assistenziale di Medicina del lavoro, dell’Università di Trieste e dei responsabili delle Strutture complesse di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro delle Aziende per l’assistenza sanitaria del Friuli Venezia Giulia. Chiara Paternoster dell’Associazione esposti amianto, pur giudicando positiva l’azione, non la ritiene sufficiente: «I controlli gratuiti sono un passo avanti e sono importanti - afferma -, ma come associazione speravamo e speriamo che il Crua faccia propria la funzione di supporto psicologico ai malati e ai loro familiari, ora del tutto delegata al volontariato». Secondo l’Aea, il Crua dovrebbe inoltre dotarsi di un referente oncologico «che invii i pazienti verso i centri specializzati. Vogliamo atti concreti - afferma Chiara Paternoster - per questo l’associazione ha ritenuto di non essere presente all’inaugurazione del Crua». Per l’associazione sarebbe altrettanto importante, poi, «non smantellare, ma valorizzare il patrimonio di esperienza e conoscenza dell’Anatomia patologica, il cui lavoro, vedi la conta dei corpuscoli di asbesto presente negli esposti, è fondamentale anche a livello processuale». Con la delibera approvata la scorsa settimana la giunta regionale individua comunque come fondamentale il ruolo del medico di Medicina generale che dovrà inviare i pazienti esposti o ex esposti ma non presenti nel registro regionale a iscriversi allo stesso. Per l’attuazione del percorso socio-sanitario e assistenziale verrà rilasciato uno specifico tesserino riportante i dati anagrafici e il numero di iscrizione al registro. La Commissione regionale amianto avrà un ruolo propositivo e di monitoraggio delle attività, nonché il compito di raccogliere le istanze delle associazioni di volontariato e delle rappresentanze dei lavoratori.

Laura Blasich

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