Escavo, non c’è violazione Per il Tar procedura okay

Respinto il ricorso di To Delta che controlla la Compagnia alla quale la Regione aveva negato la concessione di una banchina e l’affidamento delle opere
Di Giulio Garau

Nessuna violazione delle regole comunitarie o delle leggi di mercato, perchè non c’è stata ancora nessuna gara d’appalto, nessuna irregolarità nell’affidare le gestione dei lavori all’Azienda speciale porto che poi ha “delegato” la progettazione preliminare e definitiva al Consorzio per lo sviluppo industriale di Monfalcone. E non è stato sufficiente alla TO Delta, operatore privato portuale (che controlla la Compagnia portuale), la richiesta di avere in concessione lo specchio acqueo portuale e la zona di terra interna del porto dove sarebbe stata realizzata una nuova banchina, per vedersi affidare i lavori di manutenzione ed escavo del porto. Opere comunque, che l’operatore privato avrebbe realizzato grazie alla sua competenza (ha realizzato lavori in un porto nel Tirreno) ma utilizzando i fondi già stanziati dalla Regione per realizzare l’escavo.

Il Tar di Trieste, pur con tutti i dubbi e le perplessità che nascono da questa «complessa vicenda» (anche per questo ha deciso la compensazione delle spese di giudizio) ha rigettato il ricorso della stessa TO Delta contro la Regione che aveva negato qualsiasi concessione alla Compagnia portuale. Una vicenda che si trascina dal giugno del 2012 e che si è conclusa ieri con il deposito della sentenza che rigetta il ricorso contro la Regione. Non ci sono ostacoli legali per ora dunque sul fronte dell’escavo del canale di accesso al porto di Monfalcone il cui progetto è stato ultimato dal Consorzio e da alcuni mesi è all’esame del ministero dell’Ambiente a Roma che dovrebbe pronunciarsi sulla valutazione di impatto ambientale. Proprio giovedì scorso una delegazione dell’Azienda porto con funzionari del Csim e della Regione è stata a Roma per fare il punto sull’iter burocratico del progetto:, sono state valutate alcune altre prescrizioni sul fronte ambientale ed è emerso che, se tutto va bene, per la fine di luglio potrebbe essere dato il parere definitivo con il via libera. Con questo documento si potrà procedere con i lavori (per circa 10 milioni di euro) che saranno affidati dopo una regolare gara d’appalto di tipo europeo.

Tira un sospiro di sollievo il presidente dell’Azienda speciale porto, Paolo Maschio, dopo la sentenza favorevole del Tar: «Per altro analogo caso della Commissione europea - spiega - il ricorso viene respinto perché ne mancano i presupposti: la delegazione amministrativa infatti non è un appalto, così come non lo è il fatto che il Csim abbia fatto la progettazione definitiva dell'escavo per conto della Aspm, quale ente pubblico e con le regole di un ente pubblico (quindi spendendo molto meno rispetto al privato). Infatti l'appalto riguarda la progettazione esecutiva e i lavori, per i quali si farà gara europea. In definitiva l’ Aspm sta facendo un lavoro gratuitamente (si dimentica sempre che i lavori che facciamo in delegazione amministrativa sono gratis per chi ce li dà...) per conto della Regione FVG, come se fossimo dei funzionari della Regione».

«Con questo il buon Maurizio Maresca (presidente della Compagnia portuale di Monfalcone ndr) - chiude il presidente Aspm - anche se non si rassegna, dovrà mettersi il cuore in pace: lo posso tranquillizzare anche sulla competenza della Aspm nel fare il lavoro assegnato dalla Regione».

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