Europa senza muri: piazza Transalpina rinasce per un giorno

Oltre 150 persone e 50 associazioni hanno aderito a “Eurhope” con laboratori e giochi per bambini, interventi, letture, teatro
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 30-08-2012 Inaugurazione Europei kayak - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 30-08-2012 Inaugurazione Europei kayak - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Piazza della Transalpina “rinasce”. Per un giorno. Ma è già qualcosa.

L’iniziativa lanciata il 9 maggio scorso da trentacinque persone, ognuno con la sua storia personale di impegno civile, politico, religioso, sociale o culturale, ha trovato una grande adesione: oltre 150 persone e 50 realtà associative e politiche regionali hanno aderito infatti all’appello «per un’Europa senza muri, libera e solidale».

La manifestazione “Eurhope” si terrà oggi in piazza della Transalpina, dalle 16 alle 20. «In quella piazza, dove è caduto l’ultimo muro interno del continente europeo, daremo vita ad una festa dell’Europa senza muri. Organizzeremo giochi, laboratori di aquiloni per bambini, letture, teatro, musica ed alcuni interventi al microfono per rivendicare la nostra contrarietà ad alcune attuali scelte politiche, come i nuovi muri e l’accordo con la Turchia, e per riaffermare la centralità della pace e dell’accoglienza per il futuro dell’Europa. Oggi, infatti, di fronte al rinascere di nuovi muri non possiamo più stare in silenzio e riteniamo fondamentale prendere la parola per segnalare la diffusa preoccupazione di una nuova contrapposizione tra i popoli. Ma soprattutto vogliamo rilanciare la speranza di un’Europa unita ed accogliente, così come è stata immaginata a partire da Altiero Spinelli ed il Manifesto di Ventotene», dichiarano i proponenti dell’iniziativa.

«Abbiamo voluto chiamarla “festa” perché, di fatto, sarà un’occasione gioiosa di incontri e di conoscenza - aggiunge Ilaria Cecot, assessore provinciale al Welfare -. Non è un’occasione di scontro e di polemica: sarà, semplicemente, una bella occasione contro la costruzione di nuovi muri e du nuovi steccati. L’Europa non ne ha bisogno».

L’invito ad aderire all’iniziativa è quindi rivolto a tutti: singoli cittadini, associazioni o soggetti politici, a livello regionale, nazionale od europeo. L’iniziativa, infatti, è stata promossa anche in Slovenia, trovando già l’adesione di alcuni cittadini ed associazioni confinanti.

In piazza tra i vari interventi pubblici, previsti a partire dalle 17, vi saranno anche quelli della stessa Cecot, di Pierluigi Di Piazza, di Gianfranco Schiavone, di Pino Roveredo. «Ma soprattutto - si legge in una breve nota - ci sarà la possibilità di ascoltare le storie di molti richiedenti asilo e di conoscere le tante storie di inclusione sociale già realizzate». E dire che quel piazzale avrebbe dovuto simboleggiare l’inizio di una nuova storia di amicizia e di collaborazione fra Italia e Slovenia. Ma la realtà è un’altra. Da piazza simbolo della nuova Europa, la Transalpina sta diventando un luogo dimenticato in cui molte (troppe) volte la fanno da padrone le... automobili. Sì, la Transalpina si sta trasformando in un triste parcheggio: un’area di sosta per le auto di chi va nel bar vicino, in Slovenia, per sorseggiare un caffè o bersi una birretta. Una trasformazione avvenuta nel breve volgere di pochissimi anni. È una parabola discendente quella del suggestivo piazzale con il mosaico al centro. Ma, oggi, solo per oggi, si volta pagina.

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