Ex mercato coperto e Casa Mazzoli beni rimasti invenduti

Il Comune di Monfalcone torna a puntare su un’alleanza con l’Ater per tentare di arrivare al risanamento e al riutilizzo di Casa Mazzoli, edificio collocato in pieno centro, vuoto da oltre 7 anni e in condizioni di crescente degrado. Una spina nel fianco dell’ente locale, quindi, come non nasconde l’assessore al Patrimonio Francesco Martinelli, che in questi giorni ha incontrato la direttrice dell’Ater di Gorizia Gargiulo per riannodare le fila di un discorso già avviato, ma mai decollato per il costo di acquisto dell’immobile, che oscilla tra i 520 e i 421.000 euro, valore di partenza e di arrivo anche delle ultime tornate d’asta, andate deserte come le prime tre.
«Il dato del prezzo del palazzo ha sempre frenato Ater a fronte dell’investimento, attorno al milione di euro, richiesto per la ristrutturazione dello storico edificio», afferma Martinelli, convinto che l’immobile vada però recuperato per una destinazione di edilizia “sociale”.
«Con Ater vogliamo valutare se possa essere percorribile il trasferimento del diritto di superficie di Casa Mazzoli - spiega l’assessore al Patrimonio -, una strada che consentirebbe di abbattere di molto il costo di acquisizione».
Nonostante il Comune in questo caso dovrebbe effettuare una spesa per un intervento conservativo di minima dell’immobile, per Martinelli la soluzione rimane preferibile a un possibile inserimento di Casa Mazzoli in un fondo immobiliare gestito dalla Regione attraverso le Ater, perché i tempi si allungherebbero ulteriormente.
Certo è che il nodo di Casa Mazzoli è solo uno di quelli che, creati dalla crisi del mercato immobiliare (oltre che dalle condizioni di alcuni edifici), l’amministrazione comunale è chiamata a sciogliere per quel che riguarda il settore del patrimonio. Per il mercato coperto, struttura di cui l’ente locale ha cercato di disfarsi anche attraverso l’inserimento nella gara per la ristrutturazione del municipio, senza riuscirci, avanza non a caso una ipotesi di riconversione in sede di uffici comunali.
Martinelli conferma quanto annunciato un paio di mesi fa rispetto l’avvio di uno studio di fattibilità della soluzione. «Credo sia più semplice vendere l’ex albergo Roma che il mercato coperto di via della Resistenza», aggiunge. Anche se la giunta ha in ogni caso deciso di inoltrare richiesta alla Regione di un contributo di 2 milioni di euro per la ristrutturazione e adeguamento normativo dell’ex albergo Roma, sede degli uffici finanziari e personale dell’ente locale. Il ragionamento sul mercato coperto dovrà, inoltre, tener conto di quanta superficie del piano terra del municipio inizialmente destinata a uffici sarà invece vincolata dai ritrovamenti archeologici effettuati nel corso dell’intervento di recupero. Per il riutilizzo degli alloggi adiacenti al teatro Comunale l’amministrazione spera invece in un esito positivo della partecipazione al bando emesso dal Consiglio dei ministri a metà novembre. Il quarto tentativo di vendita risaliva in questo caso a settembre del 2014 e nonostante il valore complessivo dei quattro appartamenti fosse rimasto fissato a 92.340 euro e gli alloggi fossero acquistabili singolarmente nessuno si è fatto avanti. Nel 2015 il Comune è riuscito a vendere, invece, 9 dei 38 alloggi sfitti del rione di Panzano inseriti nel piano di vendita la cui gestione ed esecuzione è affidata all’Ater di Gorizia. Per ora la cessione sta portando nelle casse dell’ente 35.432 euro, quanto versato dagli acquirenti all’atto della stipula dei contratti di compravendita.
Stando al Piano triennale per Panzano, l’incasso complessivo atteso dalla dismissione del patrimonio nel quartiere operaio si aggira sui 600.000 euro. «Puntiamo a chiudere entro l’anno la cessione del parcheggio attorno al centro commerciale La Vela di via Grado - spiega l’assessore al Patrimonio -. Dopo gli esperimenti di gara, siamo a trattativa diretta con il privato». Il valore dell’area oscilla tra i 345.000 euro del primo tentativo d’asta ai 279.00 del terzo e ultimo. «Possiamo scendere al di sotto di questa cifra - osserva Martinelli -, ma non svendere».
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