Ex viceministro, terza imputazione
POLA. Si torna a parlare dei coniugi Mirko e Vinka Cetinski - quest'ultima ex vice ministro del turismo croato - di Rovigno dopo che il Tribunale regionale di Fiume ha sollevato il terzo capo d'imputazione nei loro confronti. Qui figurano anche i nomi degli ormai ex funzionari dell'ufficio imposte del capoluogo quarnerino Mirjana Grijak e Silvo Jelenci„, accusati di abuso di poteri d'ufficio e contraffazione di documenti.
I funzionari citati avrebbero redatto carte false per dare una copertura ai 3,3 milioni di euro di entrate dichiarati dai Cetinski quale patrimonio familiare. L' Uskok (l'Ufficio per la lotta alla corruzione e criminalità organizzata) non ha creduto alla storia di Mirko Cetinski (di professione cantante) di aver introitato 460mila marchi tedeschi, 255mila euro e 155mila dollari quale eredità e atto di donazione dei genitori. Oltre agli importi citati, il riferimento è a un terreno a Rovigno di cui Mirko Cetinski sarebbe venuto in possesso nello stesso modo. Sotto accusa anche 450mila euro e 200mila dollari che Mirko Cetinski ha dichiarato di aver ricevuto da due persone, e 1,8 milioni di euro fatti figurare come proventi dalla sua attività di cantante dal 1969 al 1990. Secondo i due funzionari dell'ufficio imposte, allontanati dal servizio in seguito all'avvio delle indagini, non ci sarebbero state incongruenze tra lo stato patrimoniale dei Cetinski e le loro entrate.
Dinanzi al giudice i coniugi hanno respinto ogni addebito precisando che i due funzionari del fisco hanno svolto il lavoro con grande correttezza e professionalità. Secondo la stampa croata il nuovo capo d'imputazione nei loro confronti è figlio della vicenda Cetinski – Koncar scoppiata nel 2011. All'epoca l’imprenditore croato Danko Koncar aveva denunciato alla polizia i coniugi Cetinski e altre persone che fino ad allora erano i suoi partner d'affari in Istria. Koncar aveva incaricato Vinka Cetinski di acquistare per lui un milione di metri quadrati di terreni in Istria dove sviluppare attività agricole e agriturismo. Secondo lui però il costo degli immobili riportati nei contratti di compravendita era molto superiore al valore effettivo e la differenza finiva nelle tasche della donna. Le indagini gli hanno dato ragione: Vinka Cetinski e i presunti collaboratori avrebbero incassato oltre 22 milioni di euro. Inizialmente l'intricata vicenda era sfociata in due capi d'imputazione, accorpati l’estate scorsa. Alla fine ci saranno due processi. (p.r.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo








