Ex vicesindaco muore giocando a calcio

VILLA VICENTINA. Flavio Cossar, 58 anni, tecnico alla direzione del Museo archeologico di Aquileia, ex vicesindaco della città romana, in carica fino a quattro anni fa, attualmente consigliere di opposizione della lista civica "La Sinistra per Aquileia", è deceduto venerdì sera, attorno alle 22, mentre giocava a calcio. Sembra che la morte sia stata causata da un improvviso arresto cardiocircolatorio.
L’uomo abitava ad Aquileia, in via Dante Alighieri 16, assieme alla moglie, Gabriella Mesot, dipendente dell’amministrazione aquileiese, responsabile dell’ufficio anagrafe, e al figlio Matteo, ingegnere. Cossar, che era capitano della squadra degli amatori dei Rangers di Terzo di Aquileia, stava giocando una partita del campionato Uisp over 40, sul campo di calcio di Villa Vicentina, contro la squadra del San Marco Iutizzo. Improvvisamente si è accasciato al suolo ed è deceduto. Il primo a soccorrerlo è stato un giocatore della squadra avversaria, medico di professione. Tempestivo l’intervento dei sanitari del 118, che si sono subito resi conto della gravità della situazione. Medici e infermieri hanno fatto tutto il possibile per salvargli la vita, hanno tentato a lungo di rianimarlo ma il cuore di Flavio non ha retto. Sul posto anche i Carabinieri di Palmanova. Il funerale che sarà celebrato domani, alle 14.30, nella Basilica di Aquileia.
Al termine del rito funebre la salma sarà trasportata a Muscoli per la cremazione. Sconvolti i compagni di squadra che hanno assistito, impotenti, al decesso dell’amico. Tutto è accaduto sotto i loro occhi. Roberto Vrech, presidente dei Rangers di Terzo di Aquileia, è ancora scioccato. «Era quasi finito il primo tempo – racconta – ricordo che, in quel momento, eravamo tutti fermi. Flavio non ha fatto nessuno scatto. Improvvisamente è andato giù, è caduto a terra senza neppure mettere le mani avanti. E’ successo tutto in pochi secondi. Una cosa inspiegabile. E’ stato orribile. Non dimenticherò mai la scena. Abbiamo chiamato subito i soccorsi ma il primo ad intervenire è stato un giocatore del San Marco Iutizzo, un medico. Gli ha praticato il massaggio cardiaco fino all’arrivo dell’ambulanza. I medici hanno tentato di rianimarlo ma non c’è stato niente da fare». Vrech spiega che Flavio non aveva mai avuto problemi di salute. «Non mi sarei mai aspettato una cosa simile – aggiunge - Non fumava, non beveva e faceva sport regolarmente. Si teneva in forma, si allenava spesso. Andava a correre per conto suo, insomma, uno sportivo come pochi. Avrebbe smesso di giocare alla fine del campionato, mancavano solo due partite. Il calcio era la sua grande passione ed era davvero bravo. In passato aveva giocato anche con la Gradese e con l’Aquileia calcio. Era con noi da quando è nata la squadra, nove anni fa. Si è fermato solo per un periodo a causa degli impegni politici e lavorativi. Era un punto di riferimento per il nostro gruppo».
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