Farina: scenario migliore degli indicatori di dicembre

Soffrono di più le aziende piccole e il commercio. Proprio il settore che più pesantemente sopporterà, in proporzione, l’arrivo della nuova tassa Tasi. È il commento del direttore generale di...

Soffrono di più le aziende piccole e il commercio. Proprio il settore che più pesantemente sopporterà, in proporzione, l’arrivo della nuova tassa Tasi. È il commento del direttore generale di Confcommercio Pietro Farina ai dati dell’ultimo osservatorio. Che rileva anche un altro fattore critico. Tra i dati lievemente positivi percepiti dalle imprese dei servizi c’è anche una piccola soddisfazione perché i fornitori praticano prezzi inferiori (lo dichiara il 41,5% del campione intervistato, lo scorso anno il livello era del 39,5%). Ma Confcommercio avverte: «Il continuo abbassamento delle tariffe non può essere considerato un fenomeno del tutto positivo». La catena dei minori guadagni è proprio quella che mantiene in crisi il sistema.

Le imprese però notano anche minore sofferenza nei tempi di pagamento da parte dei clienti (lo pensa un terzo del campione, con qualche decimale di miglioramento rispetto all’ultima rilevazione). E condizioni leggermente migliori praticate dalle banche anche se appunto il sostegno finanziario non è mai sufficiente.

Ma quante sono le imprese del settore terziario? Quelle del commercio, a fine 2013, si contavano in 4.644. Le attività di alloggio (alberghi e simili) e ristorazione erano in tutto 1.789. Infine, le unità produttive dei servizi si contavano in 4.633 con un “turn over” anche in questo caso negativo: 226 aziende nuove e 276 cancellate (meno 70).

«Lo scenario - afferma Farina - è migliore rispetto agli indicatori di dicembre. Resta però da vedere se i prossimi mesi vedranno una conferma di queste dinamiche positive che dovrebbero essere confortate da interventi strutturali sul versante della pressione fiscale e del costo del lavoro».

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