Farra e San Lorenzo sono determinati: vanno verso la fusione

FARRA. «Arrivano le Uti? Pare proprio di sì. Ma non ostacoleranno il nostro progetto di fusione. Farra d’Isonzo e San Lorenzo Isontino vogliono percorrere questa strada».
Alessandro Fabbro, sindaco di Farra, è chiaro. Quello che era un progetto abbozzato nel luglio del 2015 va avanti, nonostante le grandi rivoluzioni nell’organizzazione degli enti locali che sono alle porte.
Sindaco, la fusione è quasi cosa fatta?
No. Le intenzioni sono queste ma ci sono diversi passaggi tecnici e burocratici. Intanto, assieme al sindaco di San Lorenzo Razza, metteremo in fila vantaggi e svantaggi di una simile operazione. Poi, inizieremo a ragionare serenamente insieme e con le rispettive amministrazioni comunali. Per quanto mi riguarda, è la strada da seguire. Ma non dobbiamo dimenticare che la parola finale spetterà ai cittadini: saranno loro a dire se il matrimonio “s’ha da fare” oppure no.
Avete già abbozzato un nome della futura realtà?
È prematuro, è prematuro. Comunque, solitamente in queste occasioni, vengono mantenuti i nomi di entrambi i Comuni. Ad esempio, potrebbe essere “Farra-San Lorenzo” ma vi giuro che non abbiamo nemmeno pensato a questo aspetto visto che deve correre ancora parecchia acqua sotto ai ponti.
I vostri Comuni, assieme a Capriva del Friuli, vengono dall’esperienza dell’Unione Friuli-Isontina. Avete visto lungo ma oggi quel capitolo si è chiuso...
Abbiamo dovuto chiuderlo. Fosse stato per noi avremmo continuato. L’Unione Friuli Isontina è finita ex lege. La legge 26 del 2014 dice chiaramente che con la sua entrata in vigore tutte le forme associative vigenti devono decadere. E noi abbiamo chiuso l’Unione a partire dal primo gernnaio. È stato un atto dovuto. È stata una scelta obbligata, senza alternative.
Eppure, l’esperienza sembrava aver funzionato. Qual è il suo parere?
Questa è un’esperienza che, a mio parere, poteva reggere e funzionare fra piccoli Comuni. Tant’è che sono stati molti di più i benefici rispetto agli elementi negativi (davvero pochissimi se non nulli). Ma non è il caso di lanciarsi in lamentazioni e di fasciarsi la testa: ormai le cose si sono messe in maniera del tutto diversa e la prossima partita importante sarà quella delle Uti, le Unioni territoriali intercomunali.
Già, le Uti... Tutti questi rallentamenti nell’attuazione della legge hanno avuto delle conseguenze nel vostro processo di fusione con San Lorenzo Isontino?
Indubbiamente: hanno finito con il rallentarlo. Ma lo ripeto: la strada della fusione prosegue. Come detto, però, la politica arriverà fino ad un certo punto: la decisione finale spetterà ai cittadini che dovranno dire sì o no alla fusione tramite un referendum che verrà indetto una volta ultimato l’iter burocratico relativo. Insomma, farresi e sanlorenzini saranno i veri sovrani.
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