Fenicotteri rosa e sciacallo dorato ora colonizzano l’isola della Cona

Ciro Vitiello
Sciacallo dorato e un tappeto di fenicotteri rosa nella zona del ripristino. Sono alcune delle novità nelle nuove presenze faunistiche dell’estate 2020 alla Cona. Per la prima volta, infatti, nella sua straordinaria biodiversità, la Riserva naturale Foce della Isonzo si arricchisce con l’arrivo dello Sciacallo dorato (Canis aureus), segnalato per la prima volta da Davide Scridel, naturalista fiumicellese, nel tratto destro della golena dell’Isonzo.
La scoperta è stata comunicata con soddisfazione qualche giorno fa da Matteo De Luca, naturalista della Stazione biologica dell’Isola della Cona. «La presenza della specie – afferma De Luca – è stata successivamente confermata sulla base di indagini bioacustiche da Luca Lapini del Museo Friulano di Storia Naturale, da Marco Luca del Cfr e da una ripresa video effettuata dallo stesso Scridel. Lo sciacallo dorato è una specie in fase di espansione nel territorio regionale e la sua comparsa all’interno dell’area protetta rappresenta un elemento di valore non indifferente da un punto di vista conservativo». Oltre allo sciacallo dorato all’interno dei ripristini dell’Isola della Cona proprio di fronte al centro visite, è stabilmente presente un gruppo di fenicotteri (una settantina), una specie che compariva in passato nella Riserva solo in modo occasionale, mentre ora sembra essersi insediata stabilmente. I fenicotteri sono comodamente osservabili dal percorso ad anello che parte dal centro visite e costituiscono un’ulteriore attrattiva per i visitatori che hanno ripreso gradualmente a frequentare l’area naturalistica, dopo il periodo del lockdown, sempre nell’osservanza dei decreti ministeriali e regionali.
«E non è tutto – aggiunge De Luca – poiché nelle aree marine della Riserva sono presenti da maggio differenti esemplari di “sula”, uccello nordico anch’esso un tempo di comparsa occasionale, me che negli ultimi mesi si trova per ora stabilmente in nella Riserva naturale. Anche questa ulteriore novità rappresenta per gli appassionati del birdwatching un’attrazione irripetibile in quanto in pochi ettari di superficie si è accumulato negli anni un tesoro faunistico importante». Quest’area protetta, sottolinea ancora l’esperto della Stazione biologica, pur inserita in un contesto fortemente antropizzato e fruito, si rivela essere un luogo fondamentale per la conservazione della natura e con un potenziale ancora inespresso. «Nuove specie – afferma De Luca – sono in arrivo e notiamo come gestori della fauna una maggiore consapevolezza da parte dei fruitori dell’area nell’adottare comportamenti responsabili garantendo il mantenimento della biodiversità del luogo, molto importante specie di questi tempi nella salvaguardia dell’ambiente». In aprile, durante una sessione di fototrappolaggio finalizzata a ricercare la “puzzola”, gli operatori si trovarono di fronte a un’altra scoperta, la comparsa cioè all’Isola della Cona di quello che gli esperti faunistici chiamano gatto selvatico, il termine scientifico è Felis silvestris. —
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