Festa a metà per la Cantada senza sfilata

Una grande folla e la piazza praticamente piena hanno accolto ieri i protagonisti de la Cantada con Sior Anzoleto Postier, la sua sposa Tosca e il notaio Toio Grattariol. L’appuntamento centrale del carnevale monfalconese, come era prevedibile, ha risentito ieri comunque della decisione di rinviare a sabato prossimo la sfilata dei carri che doveva animare il centro dalle 14.
Una scelta che ha influito sicuramente nel mancato pienone che tradizionalmente si registra in piazza ad ogni carnevale e nell’assenza della folla di maschere. Secondo i previsori meteo c’era il rischio di pioggia nel pomeriggio, invece è spuntato pure un timido sole e fino al tardo pomeriggio, dopo le 18.30, non è caduta una sola goccia di acqua. Rinviata a sabato dunque la 132ma sfilata con il corteo dei 13 carri, dei 10 gruppi mascherati e delle 5 bande musicali. Ma bisognerà vedere se sabato ci saranno le condizioni giuste: per la settimana si parla di un treno di perturbazioni e il meteo è piuttosto incerto. Meno male che a Monfalcone si è consumato il momento clou della festa, quello della Cantada, una festa iniziata sulle note dell’inno de Monfalcon da parte della banda comunale che, qualcuno per scherzo tra il pubblico (lamentando il rinvio della sfilata) ha “dileggiato” per l’incipit «fiappo, sembra più de privata» quasi da tragicomico funerale. Oltre al sindaco Silvia Altran mescolato tra la folla il presidente della Provincia Enrico Gherghetta che, alquanto divertito, tra i commenti e le battute di molti che lo hanno riconosciuto e salutato, ha subìto le sferzate del testamento di Sior Anzoleto. Soprattutto sul tubone che la Provincia vorrebbe realizzare, con tanto di depuratore, per portare al mare gli scarichi dell’Isontino e di Gorizia: «In mezzo all’Isola de la Cona - ha infierito Anzoleto - una bella isola di m....».-
Scrosci di applausi, al termine dei passaggi di Sor Anzoleto che con maestria nelle pause tra un attacco e l’altro, attendeva il favore della folla. Grande ilarità alla battuta sulla Fincantieri e l’ad Bono secondo Anzoleto molto suscettibile tanto da far apparire a Panzano il cartello “vietato fare il nome di Bono invano”. Ancora applausi e finale musicale della banda prima del pranzo di nozze con la sposa. Una prima assoluta per il carnevale monfalconese e per la Cantada, visto che in piazza è stata apparecchiata e imbandita una tavola imperiale con ben 100 posti a sedere con tanto di tovaglie bianche e sedie rivestite, posateria e bicchieri deluxe oltre che addobbi floreali. Al prezzo di 12 euro la tavola è stata aperta a tutti: entrée di funghi su letto di polentina morbida, salsiccia e patatine fritte, acqua e vino. Gran finale con la torta nuziale, ballo in piazza e congedo con bomboniera: una mini-bombetta (come quella di Sior Anzoleto) accompagnati da confetti e pergamena.
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