“Flash Forward”, un ponte tra scuola e ricerca

Mettere le nuove tecnologie di rete a disposizione d’iniziative di divulgazione scientifica e orientamento per far fronte all’emergenza legata all’occupazione giovanile. È questo, sottolinea il rettore dell’Università triestina Maurizio Fermeglia, il presupposto alla base di Flash Forward 2, progetto alla sua seconda edizione che ha sfruttato le potenzialità della rete per creare un contatto diretto tra gli studenti degli ultimi anni delle superiori e i ricercatori attivi all’Università e nei più importanti centri di ricerca del territorio, con l’obiettivo di far conoscere il loro lavoro trasformandoli nei migliori promotori delle discipline scientifiche.
Attraverso la rete nazionale Garr e la rete LightNet, i ricercatori nei loro laboratori e gli studenti nelle scuole aderenti al progetto hanno interagito in tempo reale approfondendo temi scientifici di forte attualità. Ieri all’Ateneo l’evento conclusivo del progetto che, finanziato dalla Regione, ha visto coinvolti circa 300 studenti dei licei scientifici Galilei, Oberdan e Prešeren e dell’Istituto comprensivo Campi Elisi, con la partecipazione della Sissa e la collaborazione dei principali enti di ricerca del sistema Trieste (Ictp, Area Science Park, Sincrotrone, Ogs, Inaf e l’Università con i suoi spin off). Un analogo evento si è svolto simultaneamente all’Università di Udine, anch’essa coinvolta nel progetto con alcune scuole udinesi e ieri in collegamento diretto con Trieste tramite rete Garr. Così a parlare davanti ai ragazzi si sono alternati relatori da Trieste e da Udine. «Il progetto era partito con una prima edizione l’anno scorso ed erano state coinvolte le scuole triestine – racconta Donata Vianelli, delegato del rettore dell’università giuliana per l’orientamento -. Quest’anno abbiamo pensato di ampliare la rete e coinvolgere anche l’Università, le scuole udinesi e il sistema ricerca dell’area Trieste e Udine. È un modo diverso per mettere in contatto studenti e ricercatori, entrando direttamente nei laboratori per consentire ai ragazzi di farsi un’idea ancora più precisa di quali siano i temi e le tecniche utilizzate da chi fa ricerca. A chiusura delle lezioni tenute dai ricercatori è stato posto un quesito ai ragazzi, invitati a rispondere con una breve relazione. Così oggi premiamo anche i più meritevoli di ogni scuola».
«Flash Forward 2 è un sistema accattivante per mettere in contatto scuola e università», comenta l’assessore comunale Antonella Grim. «Il mio sogno – spiega Fermeglia - sarebbe di estendere l’iniziativa anche agli istituti tecnici e fare una versione 3.0 di Flash Forward suddivisa in tre settori: uno orientato alle lauree fisiche ingegneristiche e tecnologiche, uno alle scienze della vita e uno alle scienze umane e sociali».
Giulia Basso
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