Fondi regionali al Gioco dell’oca in friulano

TRIESTE. Le prime distribuzioni a dicembre nel Pordenonese. Ma lunedì prossimo a Udine è in programma la presentazione in grande stile nel Palazzo della Provincia di piazza Patriarcato, presente pure il presidente Pietro Fontanini. Il “Zûc de Ocje par Furlan”, un totale di 1.000 copie stampate grazie a un contributo della Regione di seimila euro, entrerà così anche nella scuole primarie della provincia di Udine.
Il gioco dell’oca, quello classico. I soliti ingredienti: il tabellone, il percorso a spirale, le 63 caselle, i segnalini, il lancio dei dadi, il divertimento dei bambini, l’obiettivo finale: il traguardo centrale. Solo che, rispetto a quello cui siamo abituati, i testi sono tutti in marilenghe. Da “Partence” (Partenza) alla casella 1 fino a “Petade a ducj! Tu sês rivât prin” (Hai “fregato” tutti. Sei arrivato primo) della casella 63. Passando per animali, frutti, piante e momenti della vita rurale. In un friulano, spiega Paolo Paron, presidente del circolo culturale onlus l’Antica Quercia, che presenta anche alcuni termini caduti in disuso e che si vorrebbe rispolverare.
Un esempio di friulano agricolo del passato? «“Sfuei”, lo stagno presente un tempo in mezzo ai paesi e che serviva agli animali per abbeverarsi di ritorno dai campi». Scelte linguistiche curate con attenzione dalla Contrada dell’Oca di Fanna e dall’Arlef, Agenzia regionale per la lingua friulana. L’iniziativa, prosegue Paron, «nasce proprio dall’intenzione di insegnare la lingua ai più piccoli, o comunque di fargliene approfondire l’uso». Di qui un progetto che punta alla diffusione nelle scuole. Un paio di mesi fa le prime copie, circa trecento, sono state presentate e distribuite nella fattoria sociale La Contrada dell’Oca. Contrada dell’Oca dove, non a caso, trova spazio dal settembre 2013 il parco tematico Gioco dell’Oca, un percorso sviluppato su un sentiero di 600 metri, lungo il perimetro del pascolo dell’azienda agricola, uno fra i più grandi giochi dell’oca del mondo. Le 63 caselle, contrassegnate da tavole pittoriche, sono esposte a cielo aperto: 49 quadri dell’associazione “Dalle terre di Giotto e dell’Angelico”, coordinata dal pittore Giuliano Paladini, e quattordici opere realizzate dalla Terapeutica artistica dell’Accademia delle Belle Arti di Brera. Il “Zûc de Ocje par Furlan” ha dimensioni evidentemente più ridotte. Si compone di una plancia di 70 per 50 centimetri e mette a disposizione di chi gioca dadi e oche colorate.
«È stata un’operazione messa assieme da volontari della Contrada dell’Oca e dell’Antica Quercia - informa ancora Paron -. Il contributo assegnato dalla Regione all’istituto pre Checo Placerean, 6mila euro, è servito a finanziare la stampa». La prossima settimana, del gioco da tavola pensato per gli alunni delle elementari, saranno pronti altri 500 esemplari per le scuole dell’Udinese. A Palazzo Belgrado, con Fontanini, parteciperanno alla consegna il pittore Otto D'Angelo, autore dei disegni, e il presidente dell'Istituto Ladin Furlan pre Checo Placerean Lorenzo Zanon. L’obiettivo è di radunare gli insegnanti, cui regalare le copie del gioco.
«Andremo anche a Tolmezzo - fa sapere Paron - e poi porteremo le ultime duecento scatole in provincia di Gorizia. L’iniziativa, sin qui, è molto piaciuta». Trieste? «Stiamo pensando a un gioco regionale, al momento top secret. Ma quando saremo pronti - conclude -, collaboreremo con tutte e quattro le province e ci sarà spazio anche per il capoluogo regionale».
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