«Fondi Ue per il recupero immobiliare»

E’ caccia ai fondi comunitari. Per la trasformazione in polo scolastico del Magazzino 19 la Provincia cercherà di ottenere fondi dalla progettazione Ue 2014-2020. Il capitolo da cui attingere è quello dedicato alle previsioni di «riuso e recupero immobiliare» delle aree dismesse «di grande interesse nazionale ed europea». In questo modo la giunta Poropat punta a coprire l’80% dell’opera. Per il restante 20% dei costi palazzo Galatti accenderà un mutuo, «Patto di stabilità permettendo», mette le mani avanti l’assessore alla Finanze Mariella De Francesco. Altre risorse potrebbero arrivare dalla vendita di alcuni immobili di proprietà dell’ente. «Il pregio di questo progetto - spiega l’assessore - è che abbiamo pensato a uno standard architettonico che, per gli interni, è applicabile a tutti gli altri magazzini».
Al piano di edilizia scolastica predisposto dalla giunta Poropat non mancano però le critiche. E’ il segretario provinciale di Un’Altra Trieste Francesco Cervesi a puntare l’indice. «I limiti operativi della Provincia di Trieste non derivano dal Patto di stabilità - afferma - basti pensare che prima del Patto non si riusciva ad investire nei cantieri più di 3 milioni di euro all’anno (su una decina a bilancio) contro gli attuali 2 milioni in regime di Patto. Cifre sostanzialmente simili che in ogni caso non sono sufficienti a realizzare un piano di rinnovo del patrimonio edilizio scolastico dal momento che per realizzare i 40 milioni di opere necessarie ci vorrebbero 15 o 20 anni».
A dimostrazione dei «limiti» dell’ente nella pianificazione di nuove scuole, Cervesi porta il caso dell’ex Irfop. «Qualche anno fa la Provincia si accordò con la Regione e con l’Università per avere in comodato l’area in zona Valmaura al fine di realizzarvi la sede di alcuni istituti - ricorda - ma solo dopo diversi anni, studi, progetti, trattative e contratti firmati ci si rese conto che la soluzione era impercorribile e tutto venne buttato all’aria. Perdendo tempo e denaro».
Il segretario provinciale di Un’Altra Trieste cita anche la ristrutturazione dell’immobile di via Cantù. «Ci sono voluti quasi dieci anni per realizzare una quindicina di aule e senza laboratori né senza palestre - rileva - con una spesa di oltre 3.200 euro al metro quadrato». Cervesi fa notare che la Provincia «è proprietaria soltanto della metà degli edifici che ospitano le scuole superiori» quindi alla luce di tutto ciò «dovrebbe essere la Regione a sviluppare un piano di rinnovamento delle scuole con un riordino complessivo che preveda la realizzazione di tre grandi campus corrispondenti agli indirizzi dell’istruzione». (g.s.)
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