Forza Italia lancia “gli appalti a km zero”

Riservare gli appalti per la risistemazione delle strade, degli edifici e dell’arredo urbano, di valore inferiore al mezzo milione di euro, alle imprese di Trieste. Questa la proposta lanciata ieri dai consiglieri comunali di Forza Italia, Everest Bertoli e Manuela Declich «con l’obiettivo - hanno spiegato - di ridare fiato a uno dei settori più penalizzati dalla crisi, quello dell’edilizia».
Il capogruppo Bertoli è partito da una fredda analisi dei numeri: «Nell’ottobre del 2011 - ha ricordato - le imprese edili attive in provincia erano 523 e davano lavoro complessivamente a 2377 addetti. Nello scorso ottobre, cioè quattro anni dopo - ha osservato - quelle attive erano scese a 303, per una forza lavoro pari a 1562 unità. E le più colpite - ha aggiunto - sono le piccole e medie aziende. Una tendenza pericolosa che vorremmo sovvertire - ha aggiunto - con una proposta concreta e fattibile per sostenere l'edilizia. La offriamo all'attuale maggioranza. Se non la utilizzerà, l’idea, che abbiamo denominato “Appalti a km zero”, sarà inserita nel programma elettorale di Forza Italia».
Entrando nel dettaglio, Bertoli, dopo aver precisato che «un meccanismo di questo tipo è già utilizzato in altre regioni e con buoni risultati», ha detto che «si tratta di porre come base d'asta la condizione del km zero, cioè le imprese, per poter concorrere, devono avere sede in città e ovviamente da un determinato periodo di tempo». Manuela Dechlich ha ribadito che: «Per noi di Forza Italia agire politicamente significa operare con atti concreti. Stiamo attraversando una fase economica difficile, e l'apertura verso l'Europa non deve tradursi in una penalizzazione delle imprese locali, altrimenti – ha continuato - fra qualche tempo, saremo privi di aziende edili e questa è una prospettiva inaccettabile, perciò aiutiamo il nostro territorio, dando dignità ai lavoratori di Trieste. Questa clausola – ha concluso - è di salvaguarda per il tessuto produttivo di Trieste».
Ammettendo che la proposta si rifà a una «concezione leghista di fare politica», Bertoli ha confermato che «l’importante in questa fase di difficoltà diffuse, è necessario prestare la massima attenzione alle imprese locali, che sono quelle che pagano le tasse qui. Non è escluso – ha concluso – che si possa arricchire la proposta, ponendo precise condizioni anche per quanto concerne l’area di provenienza delle materie prima da utilizzare».
(u.s.)
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