«Forze politiche assenti sul nodo Ferriera»

Il primo cittadino critica i partiti e non risparmia i dem. Il rivale: «Non prometterò mai la chiusura»
Di Gianpaolo Sarti
Lasorte Trieste 11/02/16 - Ferriera di Servola, Arvedi
Lasorte Trieste 11/02/16 - Ferriera di Servola, Arvedi

Sono consapevoli che molte (troppe) campagne elettorali si sono giocate sulla Ferriera, tra promesse di chiusure e riconversione. Ma sanno anche che il tema non può essere sottaciuto, tutt’altro: erano in 4mila, appena qualche settimana fa, a protestare sotto il municipio per pretendere risposte e certezze. Ieri, nel faccia a faccia al Piccolo, Roberto Cosolini ha lanciato un inedito j’accuse contro «la politica», compreso il suo partito: il Pd. Il sindaco lasciato solo con il bubbone della Ferriera? Perché se è vero che investimenti e programmi per ridurre l’inquinamento della fabbrica sono stati impostati e avviati, è anche vero che il malcontento della gente resta comunque immutato. Gli sforzi non sono stati capiti.

«Nel mio mandato il problema è stato affrontato cercando una soluzione industriale e un superamento dell’inquinamento - ha premesso Cosolini - ma il malessere è profondo e non ci si accontenta dei dati in miglioramento. Io non credo sia mancato il dialogo tra noi e le associazioni - ha osservato - ma credo che qui sia mancata la politica. Ci sono state le amministrazioni che hanno fatto delle scelte, però è mancato un momento di contatto tra cittadini e istituzioni. Le forze politiche avrebbero dovuto giocare un ruolo, compreso il mio partito, ma sono state totalmente assenti. C’è quindi una percezione inferiore del lavoro fatto. Anche l’azienda ha la sua responsabilità nella comunicazione: se si verificano delle fiammate dovute a manutenzione la gente può pensare a incidenti pericolosi». In ogni caso, ha puntualizzato, «abbiamo salvato e creato centinaia di posti di lavoro, se i risultati ambientali non ci saranno torna in ballo la prosecuzione dell’area a caldo».

Francesco Russo ha ammesso che in questi cinque anni «c’è stata discontinuità rispetto a prima, mentre Dipiazza aveva vinto due elezioni promettendo che il giorno dopo avrebbe chiuso la Ferriera» e che «il grande successo ora è aver portato a Trieste un imprenditore serio e con un’etica come Arvedi, che non è uno mordi e fuggi. Credo che si sia iniziato un percorso virtuoso - l’analisi del senatore - che sta portando alla graduale sostituzione di attività con un minore impatto ambientale. Io - ha proseguito - non dirò mai che chiuderò lo stabilimento, non si fanno promesse su questo. L’errore in questi anni è stato pensare che bastasse avviare un’opera di messa in sicurezza affinché le cose fossero capite dai cittadini, ma la gente ha vissuto decenni di prese in giro. Ora - ha avvertito Russo - serve trasparenza sui dati innanzitutto. Dobbiamo recuperare con la gente un rapporto di fiducia. Io - ha annunciato - sceglierò con il Comitato 5 dicembre (promotore della protesta di inizio febbraio, ndr) il prossimo assessore all’Ambiente. Il Comune - ha chiosato - dovrà tallonare l’impresa e spiegare alla gente quanto di virtuoso è stato messo in atto».

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