Furian, Maxino e Prestinenzi: tre Brutti Personi ai Fabbri
Sono tre Brutti Personi che però piacciono. Tanto. Furian, Maxino e Prestinenzi saranno di scena anche stasera, dopo il successo del 6 maggio, alle 20.30 al teatro cinema dei Fabbri. E dato che i posti sono già quasi esauriti in prevendita, è in programma un’ulteriore replica (ma la data è ancora tutta da decidere). «Visto il successo del nostro primo show, “Sbregabalon Channel”- spiega Maxino – avevamo deciso di riproporlo in una versione aggiornata con alcuni sketches: alla fine però a forza di inserimenti ne è uscito uno spettacolo completamento nuovo: se la cosa funziona come sembra, da ottobre lo proporremo con maggiore continuità, programmando una replica al mese. Stiamo preparando il cd che uscirà in concomitanza con la stagione di spettacoli invernali. Come il precedente, è un varietà che mette insieme scenette e canzoni. Tutto ruota attorno a un errore: facciamo finta che per sbaglio il pubblico sia stato invitato alla prova generale e finiamo per coinvolgerlo nelle nostre gag. La gente si diverte: ci dicono che sembra di stare nel proprio salone. È anche una bella scusa per nascondere le eventuali magagne: invece che provare a lungo, noi aggiungiamo cose nuove fino all’ultimo e andiamo quasi allo sbaraglio». Sul palco, i classici: da Zdenko a Stefano Ulcigrai il rapper con difetti di pronuncia, i Mantidi e una parentesi seria. «Una canzone scritta da ognuno di noi per elevare il livello che precipita con la parodia del tour di Baglioni e Morandi “Capitani contagiosi”». Ma sono davvero Brutti Personi? «In fondo lo siamo un po’ tutti, ma ci accettiamo così come siamo. E così vogliamo bene anche a quei tre». Per le prenotazioni, sul sito www.maxino.net verranno indicati i prossimi incontri di distribuzione degli ingressi e rilascio di ricompense adeguate: «ai più generosi, promettono, verranno regalati dei coupon per scaricare lo spettacolo in formato Divx oppure dati dei bacetti, degli abbracci e delle coccole. O cd autografati. O ve butemo el cafè. Naturalmente, addosso». Gianfranco Terzoli
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