Fusione, l’economia di scala si scontra con il campanile

RONCHI DEI LEGIONARI. Elementi simili, per molti versi che combaciano. Ma letti, all’interno di due distinti studi, in maniera diversa, tanto arrivare a conclusioni opposte. Da un lato l'utilità della fusione e la creazione di un Comune più grande, dall'altro l'inutilità e la conferma che sono le realtà più piccole ad avere vantaggi maggiori. Il convegno dedicato a “La Città Comune: opportunità o svantaggio?", organizzata dall’associazione culturale “Libertà Territorio Solidarietà” all'auditorium comunale di Ronchi dei Legionari, ha visto l’illustrazione di due studi, presentati rispettivamente da Franco Iurlaro, del dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’Università di Udine e da Rudi Vittori, consulente aziendale, ha affrontato da ottiche diverse, i limiti e i benefici dell’eventuale fusione. «Una serata tecnica» ha ribadito il presidente dell'associazione Franco Brussa, per informare i cittadini in vista del referendum che si terrà nella tarda primavera di e che chiederà il favore o meno alla fusione tra i comuni di Ronchi dei Legionari, Monfalcone e Staranzano. Entrambi i relatori hanno evidenziato come a partire dagli anni ’50 la tendenza in Europa sia stata quella di fondere i Comuni, riducendone il numero, a partire dalla Danimarca che li ha ridotti da 1395 a 275. Ma mentre per Iurlaro la fusione «non porterebbe grandi vantaggi anche perchè i tre Comuni non sono simili, ma diversi sotto tantissimi aspetti sociali, anagrafici e di servizi», per Vittori la fusione diventa «necessaria per avere un Comune con forza contrattuale rispetto ad amministrazioni maggiori, per avere risparmi ed economie di scala, miglioramenti nell'organizzazione dei servizi». «Posto che le fusioni sono meglio delle unioni, che sottrarrebbero il 50% delle funzioni esistenti –ha detto Iurlaro resta il fatto che per arrivare alle fusioni servirebbe innanzitutto un piano di fattibilità sulla realtà locale, la dimensione tecnica e quella politico-istituzionale. Per ora non c'è e si dovrebbe farlo prima di arrivare al voto». La dimensione ideale dei Comuni per Iurlaro si colloca tra i 5mila e i 30mila abitanti. Per Vittori l'unione, che crea una sovrastruttura e appesantisce la burocrazia, non supera la fusione e anzi i vantaggi della fusione sarebbero vantaggi anche per l'unione. «La fusione crea un nuovo ente locale e ci sarà il massimo risparmio in termini di economie di scala, ma bisogna mettere in conto la perdita di identità anche se la storia e le cose belle dei Comuni che si fondono devono essere portati nella nuova comunità. Ci sarà solo un'amministrazione, ma ciò non significa che Monfalcone prevarrà sugli altri perchè saranno i cittadini ad eleggere il nuovo sindaco e voteranno la persona che piacerà di più».
@luca_perrino
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