Gherghetta pronto a correre per sostituire Antonella Grim

In questi giorni una voce rimbalza con insistenza nei salotti politici monfalconesi orientati a sinistra: Enrico Gherghetta sarebbe tentato dalla poltrona di segretario regionale nel post Grim. Diversi dem (Giurissa, Ghinelli, Del Bello) ammettono di aver sentito quei rumors, ma non hanno la più pallida idea se si tratti di un progetto reale o semplicemente di gossip. Del resto Gherghetta, oggi felicemente in pensione dopo 43 anni di contributi, avrebbe se non altro energie e tempo da dedicare alla causa dem. E il diretto interessato, chiamato al telefono, effettivamente ammette: «Podessi esser de sì». È la sua prima risposta. A caldo. «Non voglio più ricoprire incarichi pubblici - precisa poi -. Fare il sindaco, il deputato o il consigliere regionale non mi interessa. E siccome la politica regionale, così com’è, non va, voglio provare ad andare nei diversi comuni della regione per raccontare un’altra storia, per trasferire le diverse conoscenze. Insomma, voglio dare il mio contributo».

Sul cavallo Gherghetta, però in questo caso lo stesso ex presidente provinciale non punterebbe: «Lo so che è impossibile: in una scommessa, mi darei uno a cento. Però perché non tentare?». «Non è l’ambizione personale che mi anima - conclude - voglio introdurre una riflessione, non ho niente da guadagnare né da perdere».

Che Gherghetta sia un «animale politico», nel senso più positivo del termine, lo riconoscere un altro dem di spicco, Franco Brussa: «Ho sempre riconosciuto a Enrico questa capacità. Mi stupirebbe la discesa in campo per la segreteria regionale, perché alla relativa assemblea non partecipa più da un anno, in aperto dissenso con Serracchiani dopo la chiusura delle Province». Brussa, con Gherghetta, è stato di recente piuttosto critico: «Specialmente su Grado ha compiuto un danno grave, contribuendo a umiliare il Pd locale». Ma non è stato l’unico. In sede di assemblea provinciale dem, anche il bersaniano Alessandro Zanella è stato affilato: «Se Gherghetta aveva come motivazione, con la sua civica, la volontà di intercettare voti ha fallito: quell’esperienza non è stata suffragata dal voto, non ha giovato al partito e anzi ne ha fornito un ritratto di compagine litigiosa. Certo non sono sue tutte le colpe del fallimento a Monfalcone. Ma con una provocazione ho chiesto, in assemblea, dove si può esprimere liberamente il proprio pensiero, se Gherghetta sia ancora parte di questo partito». (ti.ca.)