Giornata Anmil: «Incidenti sul lavoro, più prevenzione»

Nel 2012 - ultimi dati disponibili - a Trieste si sono registrati 3789 infortuni sul lavoro (due quelli mortali). Circa il 10% in meno dell'anno precedente. «Un dato dovuto da un lato al calo degli...
Lasorte Trieste 07/06/14 - Marittima, ANMIL
Lasorte Trieste 07/06/14 - Marittima, ANMIL

Nel 2012 - ultimi dati disponibili - a Trieste si sono registrati 3789 infortuni sul lavoro (due quelli mortali). Circa il 10% in meno dell'anno precedente. «Un dato dovuto da un lato al calo degli occupati, dall'altro a una maggiore presa di coscienza della necessità di migliori politiche di prevenzione da parte dei datori di lavoro». lo ha detto Romeo Mattioli, presidente regionale dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro (Anmil), nella quinta Giornata regionale dedicata alle vittime degli incidenti sul lavoro, svoltasi alla Stazione marittima in una sala gremita all'inverosimile.

Mattioli ha spiegato che «è fondamentale cominciare a diffondere nelle scuole la cultura della tutela nei confronti di chi lavora: gli studenti di oggi sono i lavoratori del domani e spiegare simili concetti è necessario in un paese civile. Caratteristica che non può essere riconosciuta all'Italia - ha però osservato - se andiamo a guardare un altro aspetto dell'attualità. Con una legge delega del dicembre 2011 si è deciso di assoggettare al fisco le rendite percepite dagli invalidi e dai mutilati sul lavoro. Una decisione inaccettabile di cui chiediamo immediata revoca. Non è possibile che ciò che rappresenta il giusto risarcimento nei confronti di persone che hanno subito danni fisici o psichici irreversibili sul posto di lavoro - così ancora Mattioli - sia messo sullo stesso piano delle rendite ordinarie. Chiediamo che intervenga il legislatore per correggere un clamoroso errore che penalizza ingiustamente decine di migliaia di persone».

Dopo aver evidenziato che, sempre nel 2012, in tutta la regione gli infortuni sul lavoro sono stati circa 17.500, Mattioli ha attaccato anche su un altro fronte: «Bisogna modificare il testo che disciplina l'obbligo di assunzione da parte delle aziende di un certo numero di invalidi e mutilati: le multe a carico di chi non rispetta tale dettato sono talmente esigue che molti datori di lavoro preferiscono pagare quelle piuttosto che assumere. Questo non è dignitoso - ha concluso - perché noi vogliamo essere rimessi all'interno del ciclo produttivo alla pari di tutti gli altri lavoratori». (u.s.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo