Giorno del Ricordo snobbato dai Comuni

Niente esodo e foibe a San Canzian, Turriaco e Doberdò. Ma a Staranzano insorgono Alternativa e grillini: «Scelta politica»
Di Ciro Vitiello
20050210 - TRIESTE - POL - FOIBE: STUDENTI LAZIO CANTANO INNO MAMELI - SONO I PRIMI IN VISITA ISTITUZIONALE A BASOVIZZA - Una donna con con la bandiera dell'Istria e un drappo nero in segno di lutto oggi alla 'Foiba Grande' di Basovizza durante la cerimonia di commemorazione delle vittime in occasione della prima giornata del ricordo. ANDREA LASORTE/ANSA/TO
20050210 - TRIESTE - POL - FOIBE: STUDENTI LAZIO CANTANO INNO MAMELI - SONO I PRIMI IN VISITA ISTITUZIONALE A BASOVIZZA - Una donna con con la bandiera dell'Istria e un drappo nero in segno di lutto oggi alla 'Foiba Grande' di Basovizza durante la cerimonia di commemorazione delle vittime in occasione della prima giornata del ricordo. ANDREA LASORTE/ANSA/TO

STARANZANO. Niente Giorno del Ricordo. Né a Staranzano né a Doberdò, ma nemmeno a San Canzian d’Isonzo e a Turriaco (vedi articolo a fianco). Esodo giuliano-dalmata e foibe snobbato. Ma se negli altri Comuni, che vedono al governo o all’opposizione forse di centrosinistra o di sinistra, nessuno si scompone a Staranzano insorgono Alternativa e Movimento 5 Stelle. Attaccano l’amministrazione comunale per aver «ignorato» il Giorno del ricordo che si commemora oggi 10 febbraio per rievocare una delle pagine più drammatiche: gli italiani uccisi nelle foibe istriane e l’esodo da quelle terre cedute alla Jugoslavia. Una ferita che nonostante gli anni non si riesce ancora a rimarginare.

Aspre critiche e polemiche infuocate arrivano da Adriano Ritossa e dal consigliere Pasquale Pusateri di Alternativa per Staranzano, espressione del centrodestra, su questo «ingiustificato» comportamento del Comune. «Il Giorno del ricordo – afferma Ritossa - è stato istituito dal Parlamento con la legge n. 92 del 30 marzo 2004. Staranzano non ha mai fatto niente e anche quest’anno non si è smentito. Si è svicolato da qualsiasi celebrazione anche stavolta. Come rappresentanti del Consiglio comunale possiamo solo evidenziare questa grave mancanza che non trova alcuna scusante, dopo che la giornata è stata riconosciuta a livello nazionale. Al di la della demagogia – continua Ritossa - siamo sicuri che in fondo non si vogliono ammettere gli errori di determinati fatti storici. E di questo certamente saranno i cittadini a giudicare». Sulla stessa lunghezza d’onda il collega Pusateri: «Il non rievocare quella pagina – aggiunge – fa pensare che per l’amministrazione sia arrivato un ordine di scuderia di partito imbavagliato da staccati ideologici. Crediamo che la barbarie che si è consumata debba essere ricordata soprattutto come un monito per far conoscere la storia alle nuove generazioni». Anche i grillini criticano il comportamento del Comune per aver sottovalutato questa data che ha portato tanto dolore in particolare alla gente di questo confine. Il gruppo dei M5S (Daniele Deiuri, Lucio Vidoz e Annalisa Buffa) manifesta la sua disapprovazione: «La tragedia delle foibe – affermano in una nota congiunta – è una delle pagine più drammatiche della nostra storia. Per oltre quarant’anni i vari massacri che si sono succeduti, a partire da settembre del 1943, fino a giungere al trattato di pace del 1947, sono stati tenuti nel silenzio dalla classe politica. Le vittime delle foibe e di tutti gli eccidi che continuano a perpetrarsi nei confronti di uomini, da parte di altri uomini, vanno ricordati perché ciò possa non accadere ancora».

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