Giovane orchestra: un aiuto da Muti ma servono fondi

Il prezioso violino (per fortuna o per sfortuna) non è stato ancora venduto. Resta in ostaggio al liutaio tedesco cui è stato affidato, perdendo il cuore con la speranza di guadagnare soldi. Per tenere in piedi la gloriosa ma esausta “European spirit of youth orchestra” del maestro Igor Coretti che da una vita fa suonare, in tutta Europa, giovani talenti, e che adesso è rimasta così al verde. Non basta il violino in vendita. L’associazione “Scuola per giovani musicisti” che è il contenitore triestino di questa attività internazionale lancia una pubblica sottoscrizione di fondi.
«Recentemente le istituzioni pubbliche - afferma il presidente Willj Mikac - hanno mostrato la loro impossibilità a sostenere adeguatamente questa iniziativa che in 25 anni ha offerto opportunità di crescita professionale a quasi 3000 giovanissimi musicisti provenienti da più di 20 paesi europei, esibendosi in Austria, Bielorussia, Bosnia, Repubblica ceca, Croazia, Germania, Macedonia, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Ungheria e in prestigiosi teatri italiani». E dopo che Coretti ha raccontato di aver messo addirittura in vendita il suo violino? Silenzio assoluto. Solo una voce si è accesa. E molto importante. Ma non garantisce il futuro dell’iniziativa, da qui la decisione (sofferta) di tendere la mano alla città. Alla Banca popolare etica di Trieste è stato aperto un conto intestato a “Scuola per giovani musicisti associazione culturale”. Causale: “Sostegno orchestra dei giovani musicisti europei Esyo”. Chi volesse contribuire può rivolgersi all’istituto bancario. Fra qualche giorno sul sito della “European spirit of youth orchestra” saranno pubblicate le indicazioni tecniche.
Ma se anche una sola voce è venuta incontro a Coretti e al suo progetto europeo, è appunto una voce grande. Riccardo Muti, che aveva invitato la “Youth orchestra” al concerto per la pace nell’anniversario della Grande guerra che si terrà a Ravenna il 5 luglio e al Sacrario di Redipuglia la sera del giorno dopo, e poi a Lubiana, ha accettato di pagare le spese ai 25 ragazzi provenienti da tutti i paesi coinvolti nella Grande guerra. E non solo. Tra i protagonisti del concerto ha indicato due sole orchestre: l’orchestra giovanile “Luigi Cherubini” (la propria) e la “European spirit of youth orchstra”. Indicando come “musicisti” tutti gli altri super-illustri partecipanti, dai Berliner Philarmoniker agli orchestrali di San Pietroburgo, della Chicago Symphony orchestra di cui Muti è direttore principale, e così via fino al “Verdi” di Trieste.
«Muti lo ha fatto per darci visibilità, e sarà una visibilità internazionale, ha capito che la nostra situazione è più seria di quel che pareva» dice Coretti che quasi a fatica racconta di questo grande successo di stima. Perché poi dopo la festa verrà il lunedì, e con la stima (se non produce frutti) non si campa. Ma è appunto questo che l’eccezionale avvenimento dovrebbe calamitare sul “progetto mobile” della musica giovanile europea: qualche finanziamento per continuare ad alimentarsi. Se Muti “investe”, qualcun altro da oggi potrà farlo altrettanto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo








