Gorizia, una Las Vegas oltre il confine entro il 2011
Saranno investiti 750 milioni di euro. L’aeroporto di riferimento sarà quello di Ronchi dei Legionari
LUBIANA Un investimento da 750 milioni di euro capace di attrarre quattro milioni e mezzo di ospiti all’anno dando lavoro direttamente a 3.200 persone, più altre seimila nell’indotto, producendo un fatturato complessivo che supererà i 300 milioni di euro l’anno. Il megacasinò che nascerà a due passi dal confine con l’Italia dalla joint venture tra la Hit di Nova Gorica e la Harrah’s di Las Vegas (la società che nel mondo dell’azzardo e dell’entertainment più in generale gestisce anche i marchi Caesars e Horseshoe) sarà il centro turistico più grande d’Europa.
Hit e Harrah’s hanno firmato un protocollo d’intenti sotto la benedizione del ministero delle Finanze del governo sloveno. Ieri, a Lubiana, in un grande albergo a due passi dalla piazza dei tre ponti, nel cuore della città, l’annuncio ufficiale. Dopo due anni di gestazione, dunque, l’iter per la concretizzazione del progetto ha subìto un’improvvisa, decisiva accelerazione. Definite le quote di partecipazione: la Hit manterrà il controllo della società di gestione con il 51%, alla Harrah’s il restante 49%. Ora però è necessario che Lubiana approvi una legge per permettere all’investitore straniero nel campo del divertimento di possedere quote superiori al 20%, tetto massimo previsto oggi. Il Governo presenterà la proposta di legge prima dell’estate, quindi la parola passerà al Parlamento: «Il Governo - spiega il viceministro alle Finanze Andrej Š ircelj - sostiene tale progetto anche per le garanzie offerte dalla Harrah’s, lo considera strategico per lo sviluppo del turismo. Ora quindi preparerà le necessarie modifiche alla legge che limita le partecipazioni straniere agli investimenti in Slovenia (modifiche che saranno limitate comunque a questo specifico settore) e le sottoporrà al Parlamento. È stato deciso di non scegliere una via più celere per favorire il massimo dibattito democratico in aula».
Tradotto in tempi, questo significa che, se davvero il Governo licenzierà la proposta di modifica prima dell’estate, il Parlamento la potrà discutere e approvare prima della fine dell’anno. Da quel momento saranno necessari tre anni per espletare prima tutte le formalità burocratiche a livello locale (varianti ai piani regolatori comunali, acquisizioni dei terreni...) e quindi per realizzare l’opera. «E già la sola costruzione della struttura - sottolinea la Hit - rappresenterà una grande opportunità diretta d’impiego, con il coinvolgimento di almeno 4500 persone (dai progettisti agli artigiani, dai fornitori agli arredatori) per un fatturato complessivo che supererà i 300 milioni di euro». Insomma, la prima pallina girerà in una roulette non prima del 2011.
Già ma dove sorgerà il megacasinò? Le dichiarazioni ufficiali restano vaghe («abbiamo una rosa di sei siti tra i quali scegliere» dice l’amministratore delegato della Hit Niko Trošt) anche perchè, aspettando il momento del via libera ufficiale, si vogliono evitare speculazioni edilizie. In realtà, è molto probabile che l’area prescelta sia nella zona di Vertojba, a due passi dal confine goriziano di Sant’Andrea quindi, anche perchè lo stesso Trošt spiega che il centro divertimenti sorgerà a non più di 15/20 minuti da quello che sarà «il nostro aeroporto di riferimento, Ronchi dei Legionari». Difficile quindi che la «location» venga individuata più nell’interno, verso Aidussina, come pure era stato ipotizzato. Certo, l’area prescelta (30 ettari circa) dovrà essere - si spiega - «sensibile allo sviluppo», ma soprattutto logisticamente interessante, «vicina alle autostrade per non appesantire il traffico locale». «Ed è sbagliato - chiosa il vicepresidente della Harrah’s Chuck Atwood - pensare al centro solo in funzione delle sale da gioco: il progetto includerà un’ampia gamma di servizi turistici, attirando clientela da tutta Europa».
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