Gradisca, 2 milioni al welfare un quarto dell’intero bilancio

Sono 130 gli interventi di assistenza economica del Comune. Hanno beneficiato dei contributi diretti 64 nuclei familiari di cui 23 composti da una sola persona
Di Luigi Murciano

GRADISCA. Oltre 130 interventi di assistenza economica e, più in generale, una spesa per il settore sociale che si attesta attorno ai 2 milioni di euro. Sono queste le cifre del “welfare” gradiscano, come comunicato dall’assessore comunale ai Servizi sociali, Francesca Colombi. L’esponente della giutna Tamasinsig commenta inoltre il dato secondo cui circa 380 cittadini della Fortezza si troverebbero oltre la soglia di povertà. Lettura dei dati su cui Colombi va molto prudente. «È altamente probabile che i dati rilevati siano stati estrapolati dalle dichiarazioni dei redditi – premette l'assessore -. Se così fosse, non tengono conto nemmeno della composizione dei nuclei familiari. Identificano quindi come "poveri", persone a reddito basso (lavoro a tempo determinato, part-time o disoccupati, ndr) o conviventi con genitori, per i quali il coniuge o altro provvedono alle loro necessità». «Ciò premesso – prosegue l'assessore Colombi - non voglio certo negare che vi sia un bisogno sociale sul territorio. I dati consuntivi dell'attività svolta nel 2015 dimostrano comunque che ai bisogni censiti vi è una pronta risposta da parte dei Servizi sociali comunali, voce che occupa da sola un quarto del bilancio del nostro ente».

Per quanto riguarda l'assistenza economica erogata dal Comune, o dall'Ambito socio assistenziale, hanno beneficiato 64 nuclei familiari gradiscani, di cui 23 composti da una sola persona. A essi vanno aggiunti i nuclei che hanno presentato domanda di Masr (Misura attiva di sostegno del reddito): sono in tutto 18 a fronte di 31 domande, di cui una respinta e 12 di famiglie già in carico ai Servizi. Quanto agli altri progetti e servizi erogati nel corso del 2015, Palazzo Torriani ha seguito 11 persone con il Servizio di assistenza domiciliare continuativa, e 19 persone con l'assistenza domiciliare temporanea di 30 ore gratuite per situazioni urgenti (il cosiddetto “Progetto Sollievo”). Dodici gli utenti che si giovano dei pasti a domicilio. Una trentina i progetti finanziati con il Fondo Autonomi Possibile, quindi con assegno per l'assistenza (14 casi), contributi all'assistenza familiare (13 casi). «È stato svolto un grande lavoro da parte degli uffici – commenta Francesca Colombi - per informare e comunicare tutti gli aiuti ai quali si può ricorrere, formulando una dettagliata informativa in sinergia tra amministrazione comunale e servizio di ambito».Determinante infine il progetto Dignità e Operosità, avviato e attivo grazie a Caritas Diocesana (grazie al protocollo siglato con l'amministrazione cinque persone hanno prestato lavoro con pagamento a vaucher integrando le maestranze comunali) e l'aiuto concreto della Caritas parrocchiale, con la distribuzione di borse spesa e alimenti di prima necessità ad un'ottantina di cittadini.

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