Gradisca, stranieri aumentati del 10%

Ora sono il 5% dei residenti. Romena la comunità più numerosa. Dalla Mauritania in 10 anni 26 nuovi arrivi
Di Luigi Murciano

GRADISCA. Gradisca si scopre un po' più multiculturale. Continua a crescere, all'ombra del Leone di San Marco, il numero di cittadini stranieri regolarmente iscritti all'anagrafe. In un biennio i “gradiscani d'adozione”, se così si possono chiamare, sono aumentati del 10% e oggi costituiscono il 5% della popolazione complessiva. Il dato emerge dall'annuale statistica sull'andamento demografico. Un trend che sembra andare nettamente in controtendenza, dunque, se rapportati al decremento del numero complessivo di abitanti.

Gradisca ha perso negli ultimi quindici anni qualcosa come 350 residenti, 40 nel solo 2015. Ma se per mille ragioni la Fortezza durante l'anno scorso è stata meno attrattiva per gli italiani doc, sicuramente continua a “piacere” ai cittadini di nazionalità straniera. Al primo gennaio 2016 risultano essere ben 363, 10 in più rispetto allo scorso anno e addirittura 52 in più rispetto agli ultimi due. I gradiscani stranieri sono per la precisione 158 uomini e 205 donne.

Altri dati significativi raccontano di ben 168 famiglie con almeno un cittadino straniero fra i propri componenti, mentre sono 120 quelle con un intestatario straniero.

Gli stranieri minorenni residenti a Gradisca sono 78, 41 maschi e 37 femmine. Ben 59 i bimbi stranieri nati in Italia negli ultimi anni, di cui 6 nel corso del 2015.

In netto incremento anche il dato relativo al numero di stranieri che nel corso dell'anno hanno ottenuto la cittadinanza italiana: ben 20, quadruplicato rispetto al trend dell'ultimo lustro. I nuovi stranieri iscritti all'anagrafe nel corso dell'anno da poco terminato sono stati 50, a fronte dei 25 che hanno lasciato Grsadisca. I dati regalano anche qualche curiosità: ad esempio, la Fortezza si conferma una piccola "enclave" della Repubblica di Mauritania: nel lontano 2005 i rappresentanti del piccolo Paese africano erano appena 6, oggi sono addirittura 32.

L'insediamento della foltissima colonia mauritana risale a ormai quindici anni orsono ed è il miglior esempio concreto di quel fenomeno chiamato ricongiungimento familiare, anche se in questo caso ha raggiunto dimensioni davvero "maxi".

La comunità, spiegano ai Servizi sociali del Comune di Gradisca, peraltro non risulta affatto isolata ma anzi perfettamente inserita nel contesto cittadino.

A ogni modo quella mauritana non è la comunità straniera più rappresentata all'ombra del Leone di San Marco, preceduta da Romania (40 residenti), Marocco (39 rappresentanti) e seguita al quarto posto dall'Albania (28). Cifre che confermano una volta di più come quello dell'immigrazione straniera regolare a Gradisca sia un fenomeno stabile. «I numeri sono costanti e in buona parte vengono da lontano, nel senso che sono il frutto del buon lavoro svolto in questi anni a livello di inserimento lavorativo e di servizi sociali, a partire dall'inserimento scolastico» spiegano a palazzo Torriani. Fattori che invogliano a mettere le basi a Gradisca. Al punto che il fenomeno ormai consolidato è divenuto come detto quello del ricongiungimento con i familiari: non solo il consorte, ma anche parenti di vario grado. Ma al contempo la situazione è forse destinata a cambiare nuovamente.

La crisi economica si sta facendo sentire pesantemente e la chiusura di molti stabilimenti ha ridotto drasticamente anche il numero di stranieri impiegati nell'Isontino.

E il numero di accessi allo sportello Caritas o ai Servizi sociali del Comune conferma questa impressione di una qualità della vita in calo per tanti nuclei di stranieri ormai in difficoltà.

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