«Grado 3 dannosa alla città storica»

Forti preoccupazioni di Wwf e Italia Nostra per il progetto di Sacca dei Moreri

Il progetto “Grado 3 - Sacca dei Moreri” continua a far discutere. Dopo la netta contrarietà di Legambiente, intervengono con una nota il Wwf regionale e la sezione di Gorizia di Italia Nostra, che esprimono in proposito forti preoccupazioni.

«Già dal 2011 - ricordano - nell’ambito dell’Osservatorio urbanistico all’interno delle nostre associazioni si è svolto un lavoro molto approfondito di analisi critica del progetto in questione. Tantissime risorse sono state impiegate per mettere in guardia cittadini e amministratori contro i pericoli dell’impatto negativo degli interventi previsti e sulla dubbia valorizzazione e riqualificazione del paesaggio di quelle aree, cercando di impedire le assurde mega-edificazioni e l’inappropriato assetto urbanistico».

Italia Nostra e Wwf ribadiscono quindi la loro ferma posizione sulle linee di sviluppo per quell’area, che mira alla tutela del paesaggio, incentivando un turismo che punti maggiormente alla valorizzazione dei beni culturali e alle aree naturalistiche protette, garantendo a Grado l’esclusività di un circuito turistico ecosostenibile e alternativo per tutto l’anno.

«È evidente - osservano le due associazioni - che l’intervento Grado 3 comporta un investimento importante, ma procurare lavoro non deve significare necessariamente compromettere il paesaggio, modificandone l’assetto naturalistico e alterando profondamente i valori ambientali della laguna e di un’area che gode dei vincoli di tutela».

Quanto alla promessa di posti di lavoro, proseguono Italia Nostra e il Wwf, è bene riconoscere che il lavoro si può validamente svolgere anche nel recupero del patrimonio edilizio esistente e nella tutela dei beni culturali, piuttosto che continuare a proporre interventi del tutto obsoleti, a fronte di una realtà economica mutata, che ha messo in luce gli effetti negativi di tali operazioni e l’inadeguatezza della proposta.

«Pubblicamente - prosegue la nota - si è affermato che il progetto era bloccato a causa dei problemi burocratici dovuti all’eccessiva azione di tutela da parte della Soprintendenza, per non ammettere che la realtà oggettiva della questione sta nei contenuti progettuali impropri per questo territorio. Il progetto viene spacciato con un’etichetta di eco-sostenibilità, quando invece si intende intervenire in un’area sensibile di tutela paesaggistica, con modalità che si possono applicare solo in aree qualsiasi».

La realizzazione della “new town”, contrariamente a quanto pubblicizzato, - rilevano ancora le due associazioni - non rappresenta alcuna garanzia di rivitalizzazione della città. Anzi, con la previsione della formazione di nuove residenze, nuovi servizi, di attività e poli di attrazione interni, “Grado 3“ acquisisce un’autonomia propria, evidenziando un’assoluta mancanza di rapporto con l’esistente, ponendosi piuttosto in contrapposizione alla città storica e minacciando una distrazione di interesse.

«Il progetto, più che un volano di sviluppo - concludono Wwf e Italia Nostra - rischia di aggiungersi ai tanti inutili consumi di territorio senza alcun rapporto edilizio-urbanistico con il paesaggio circostante e alcun dialogo con la realtà locale».

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