Grana sull’appalto musei: «Il Comune di Trieste è in ritardo»

La vincitrice Ulisse Express, che dovrebbe debuttare il 21, si rivolge alla Regione: «Dopo cinque anni manca il contratto. Impossibile avviare trattative sindacali»
Il Salone degli Incanti, compreso nell'appalto vinto dalla Ulisse Express
Il Salone degli Incanti, compreso nell'appalto vinto dalla Ulisse Express

TRIESTE La Ulisse Express dice la sua. E non suona bene per il Comune. L'azienda che il 21 marzo dovrà prendere in carico la gestione del servizio di sorveglianza, biglietteria e bookshop di una parte dei musei cittadini scrive una lettera alla Regione lamentando come il Comune, nonostante le indicazioni precise del Tar regionale, abbia avuto un contegno nebuloso al momento dell'aggiudicazione, manifestando una «fretta sospetta». La società scrive all'ufficio lavoro regionale attraverso i suoi legali. La Regione, infatti, sta sollecitando su richiesta della Cgil la nascita di un tavolo di lavoro sul futuro dei lavoratori dell'appalto. Un incontro a cui la Express si dice pronta a partecipare, lamentando però come manchino alcune condizioni essenziali.

Scrive l'azienda al dirigente regionale: «La situazione al momento è la seguente: ad oggi non abbiamo un contratto con il Comune di Trieste né una bozza o una data per la firma dello stesso. È del tutto evidente e potrà ben comprenderlo, che senza un contratto non possiamo assolutamente affrontare una qualsiasi trattativa sindacale». Express aggiunge poi che l'atto con cui il Comune le affida l'incarico è stato stilato troppo tardi, secondo l'azienda, per poter immaginare una presa in carico in così breve tempo: «Il provvedimento di affido altro non è che una determina dirigenziale del 23 febbraio, peraltro trasmessoci con notevole ritardo da parte del Comune (appena il 3 marzo)».

Trieste, l’appalto sui musei vinto dopo cinque anni di ricorsi
L’inaugurazione della recente rassegna sul caffé al Salone degli incanti

La lettera continua rilevando come la ditta stia per prendere in mano un appalto varato ormai cinque anni fa, senza che siano stati fatti i relativi adeguamenti: «Per quanto la richiamata determina disponga come data di decorrenza il 21 marzo 2016, non è stata inviata neppure una bozza, necessaria a valutare quantomeno i parametri contrattuali che, evidentemente, non potranno essere quelli messi originariamente in gara, ma dovranno tener conto dei mutamenti che, a causa degli errori del Comune, sono intervenuti sia sotto il profilo del necessario adeguamento economico (considerato il noto decorso del tempo, quasi cinque anni) che dei profili del personale». L'azienda fa notare poi al dirigente regionale «che non si parla mai di aggiudicazione "definitiva" e che non risulta alcuna indicazione di una eventuale consegna in via d'urgenza nelle more della stipula del contratto: il tutto risulta incomprensibile soprattutto se teniamo conto del fatto che alla Express non è stata chiesta alcuna documentazione per addivenire ad una possibile stipula».

L'ultima nota della Express riguarda la trasmissione dei dati sul personale impiegato nell'appalto da parte del raggruppamento temporaneo di imprese, guidato dalla coop La Collina, che gestisce da tempo il servizio. La mancanza di queste informazioni, dice l'azienda, è il motivo per cui il primo incontro indetto fra le parti dalla Regione è saltato: «La trasmissione è avvenuta appena nel pomeriggio del 9 marzo e i dati sono allo studio da parte della nostra struttura - si legge -. Siamo pertanto disponibilissimi ad un incontro con tutte le sigle sindacali ma tale incontro non potrà aver luogo prima della della conferma che vi sia stata una effettiva aggiudicazione "definitiva" dell'appalto e della firma del contratto con il Comune».

L'azienda nutre forti dubbi: «Potrà ben comprendere che poiché è fissata in Consiglio di Stato un'udienza finale di merito il 22 marzo 2016 (per il ricorso di La Collina ndr), non possiamo non guardare con sospetto ad una decorrenza del servizio dal giorno prima, senza un contratto e senza un provvedimento che formalmente disponga una aggiudicazione "definitiva"». Questa la chiusa: «Certamente lei noterà che questa fretta è molto sospetta dopo che il Comune doveva procedere al cambio del gestore fin dal 22 ottobre 2015, data di deposito della sentenza del Tar Fvg. Questo per far comprendere come vi sia una fretta strumentale dopo che per più di 4 mesi nessuno ha fatto nulla».

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