Gusti di frontiera, più di 100 adesioni in pochi giorni

E c’è ancora tempo per le richieste di partecipazione alla kermesse di Gorizia. Decise le date: la manifestazione si svolgerà dal 25 al 28 settembre
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 28.09.2013 Gusti di Frontiera Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 28.09.2013 Gusti di Frontiera Fotografia di Pierluigi Bumbaca

«In 35 anni di servizio non avevo mai visto una cosa del genere: Gorizia zeppa di gente con il piazzale della Casa rossa traboccante di auto». Queste furono le dichiarazioni, al termine dell’ultima edizione di “Gusti di frontiera”, di Fabio Zotti, tenente e memoria storica dei vigili urbani di Gorizia. E fu una frase che diede l’idea di com’era la città nella notte fra sabato e domenica. “Gusti di frontiera” raggiunse, indiscutibilmente, il suo apice. Mai così tanta gente si era vista alla kermesse enogastronomica che festeggiò nel 2013 i suoi primi dieci anni. Mancava solamente che si parcheggiassero le auto sugli... alberi, tanta era la folla.

Anticipazioni

sulla nuova edizione

Ovvio che sia attesissima la nuova (l’undicesima) edizione della kermesse che porterà nel capoluogo isontino il meglio dell’enogastronomia internazionale. Intanto sono state stabilite le date: “Gusti di frontiera” si svolgerà dal 25 al 28 settembre e, nei giorni scorsi, si è aperto ufficialmente il periodo per la presentazione delle domande di partecipazione da parte degli espositori da tutto il mondo con scadenza il 30 giugno, termine dopo il quale comincerà la selezione dei partecipanti. «E le adesioni continuano a fioccare - fa sapere l’assessore comunale ai Grandi Eventi, Arianna Bellan -. Sino a qualche giorno fa, erano già più di 100 gli stand, di cui alcuni plurimi. Credo che di questo passo raggiungeremo i livelli dell’anno passato. “Gusti” si sta confermando una kermesse di altissimo livello».

Intanto il sindaco, Ettore Romoli, anticipa quelle che saranno le linee-guida per provare a bissare il successo dell’edizione dei record dello scorso anno. «L’obiettivo è ovviamente quello di crescere ulteriormente per quanto riguarda l’offerta di espositori – sottolinea il primo cittadino -. Puntiamo ad avere espositori anche da nuove nazioni oltre a quelle rappresentante nella scorsa edizione, ma pensiamo che oltre alla quantità sia importante privilegiare la qualità. Già nell’edizione 2013 gli espositori presenti erano passati attraverso un’attenta selezione ed era risaltata una buona qualità media delle proposte dei vari stand: questa è la strada giusta da seguire».

Una maggiore impronta

culturale

Quando si parla di qualità il riferimento non è solo all’enogastronomia: «Per quanto mi riguarda vorrei che l’edizione 2014 di Gusti di frontiera avesse anche un’impronta culturale, per alzare ulteriormente il tono di una manifestazione che fino a poco tempo fa finiva per essere considerata una grande sagra – spiega Romoli -. Noi vogliamo invece che sia non solo una kermesse dove si mangia e si beve, ma dove si possano trovare anche iniziative collaterali culturali di rilievo. L’anno scorso, per il decennale della manifestazione, abbiamo già compiuto dei passi in avanti importanti in questa direzione con il buonissimo successo dalla mostra “Guardare di gusto” al museo Santa Chiara (oltre 600 visitatori, ndr). Il museo Santa Chiara continuerà ad essere il polo culturale di “Gusti”: quest’anno, però, non pensiamo tanto ad iniziative espositive quanto ad incontri di approfondimento e dibattiti a tema».

Per partecipare, lo ricordiamo, bisognerà presentare al Comune di Gorizia una specifica manifestazione di interesse. L’operatore, come negli altri anni, dovrà provvedere all’allestimento dello spazio assegnato, secondo le modalità e le direttive impartite dai competenti Servizi dell’ente come contenute nelle citate linee Guida; farsi carico degli allacciamenti e delle spese derivanti dagli allacciamenti necessari per la fornitura ed il consumo dell’energia elettrica e dell’acqua potabile, nonché per l’acquisto di bombole di Gpl, da rendersi in stretta osservanza delle rispettive norme di settore e delle previsioni e prescrizioni poste dalle su citate linee guida, con produzione della relativa certificazione a norma di legge; farsi carico del pagamento della Tosap come da regolamento comunale.

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