I cosacchi al bagno Pedocin
La propaganda politica democristiana, durante la guerra fredda, usava l’immagine dei “cavalli dei cosacchi che si sarebbero abbeverati nelle fontane di San Pietro” in caso di vittoria alle elezioni del Pci, il Partito comunista italiano. Eppure i cosacchi non sono mai stati filosovietici. Anzi, durante il Secondo conflitto mondiale si sono alleati con i nazisti arrivando persino dopo la ritirata ad occupare la Carnia. Non risulta che abbiamo mai minacciato il Pedocin a Trieste. «Ci era stato segnalato dal personale, sempre più avanti con gli anni, il problema delle condizioni lavorative non ottimali, a causa della mancanza di riscaldamento in mesi d’intemperie e basse temperature. I due dipendenti che si occupano del bagno erano in condizioni simili a quelle dell’avanguardia dei nostri soldati italiani che aspettavano i cosacchi durante la campagna di Russia: la situazione non era sostenibile» ha denunciato in Commissione l’assessore Giorgio Rossi spiegando la prima chiusura invernale del Bagno “Alla Lanterna”. I custodi reduci del Don sono stati così esonerati e verranno probabilmente proposti per una decorazione al valor militare e magari riassegnati al Museo della guerra per la pace “Diego de Henriquez”. Prima del pensionamento.
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